0.2. PREFAZIONE DELL’ AUTORE ALLA PRIMA EDIZIONE TEDESCA.
"Se ai datori di lavoro venissero offerti capitali a metà dell' attuale saggio d' interesse, inevitabilmente qualunque prodotto ricavatone sarebbe gravato da un dimezzato costo finanziario.
Conseguentemente, poiché sia il reddito immobiliare di una casa neocostruita sarebbe inferiore a quello di una ugual casa già esistente, sia anche sarebbe più conveniente disboscare una foresta che non pagare l' affitto per un equivalente appezzamento già bonificato,
la spietata legge di concorrenza ne farebbe inevitabilmente abbassare le rendite, a questi nuovi livelli ridotti, così diminuendo i profitti di capitale.
Quindi il metodo più sicuro per ridurre questi (case, poderi ecc.ra) - a tutto vantaggio dei salari - consiste, solo e semplicemente, nell’ ottenere, per le imprese, risorse finanziarie a costi ridotti,
e cioè - in definitiva e secondo tutte le teorie economiche - un notevole e continuo aumento del prodotto interno lordo che, non potendo che appunto incrementare l' offerta di capitali, aumenterà indirettamente i salari, contemporaneamente facendo tendere a zero il saggio d' interesse."
[Traduzione dalla pag. 235 di 'Qu' est-ce que la propriéte ?' di PROUDHON[1] (1809-1865), Nuova edizione -Flammarion Editore- Parigi)]
SINTESI : 0.2.1.i. : il sogno del socialismo ; 0.2.2.i. : Il teorema di Proudhon ; 0.2.3.i. : Perchè Marx venne preferito a Proudhon ; 0.2.4.i. : Critica della ricerca marxista e raffronto con quella proudhoniana ; 0.2.5.i. : Quid est veritas ? [2] ; 0.2.6.i. : La ricerca dell' autore.
0.2.1.1. IL SOGNO DEL SOCIALISMO
0.2.1.1.1. L'abolizione del provento non guadagnato, alias plusvalore, profitto[3] di capitale (e solo dai capitalisti benignamente chiamato reddito del medesimo), è il dichiarato scopo economico di ogni movimento socialista ;
0.2.1.1.2. e per il suo conseguimento, il comunismo propone la nazionalizzazione dei beni strumentali, con tutte le relative conseguenze,
0.2.1.1.3. giustificando tale richiesta con la mancanza d' alternative, incrementata dalla necessità ed insostituibilità dei mezzi di produzione.
0.2.1.2. Si afferma - un po' precipitosamente e come se si stesse trattando di questioni ovvie e senza importanza - che, in caso contrario, durante la contrattazione del costo del lavoro,
0.2.1.2.1. la proprietà dei mezzi di produzione porrebbe, il capitalista in una condizione di tale privilegio, da appunto consentirgli l' estorsione di quei profitti di capitale.
0.2.2. IL TEOREMA DI PROUDHON
0.2.2.1. Ho notizie di un solo altro socialista - Pietro Giuseppe Proudhon - che, nelle sue ricerche sulla natura del capitale, si sia orientato verso tutt' altra direzione :
0.2.2.1.1. prima di lui nessuno era riuscito ad intuire il semplicissimo sistema non solo per annullare quel privilegio - attualmente operante in favore della proprietà - ma anche per ribaltarlo pro controparte (classe operaia) :
0.2.2.1.2. basta solo costruire una casa dopo l' altra, una fabbrica dopo l' altra, di proposito aggredendo il capitale con un lavoro instancabile, intelligente, zelante ed aggressivo, sapendo aspettare ed accettando di raccogliere i frutti non immediatamente.
0.2.2.1.3. Quindi già cinquant' anni fa P. aveva mostrato ai socialisti questa soluzione, purtroppo ai più incomprensibile ieri non meno di oggi [4].……perché altrimenti già saremmo ben oltre il ed al di là del capitalismo [5] !
0.2.2.1.4. Non mai completamente né dimenticato né compreso, Proudhon, questo grande riformatore, fu screditato dal pesante infortunio delle 'banche di scambio' [6]:
0.2.2.1.5. invece non si sarebbe mai dovuto lasciarsi scoraggiare da quell’ insuccesso, lasciando cadere quel valido tentativo.
0.2.3. PERCHE' MARX FU PREFERITO A PROUDHON
0.2.3.1. Come potè accadere che la teoria del capitale di MARX[7] riuscisse ad affermarsi, scacciando quella di Proudhon e fornendo l' indirizzo dominante al movimento socialista ?
0.2.3.1.1. Perchè, a differenza di Proudhon, in tutti i giornali del mondo non si fà che parlare di M. e della sua teoria ?
0.2.3.1.2. A spiegazione alcuni avrebbero suggerito che - non avendo M. neanche minimamente intuito la vera natura del capitale, le sue teorie non sarebbero mai riuscite a colpirlo :
0.2.3.1.3. - talmente campate per aria e quindi prive di attuabilità - esse sarebbero apparse talmente innocue[8], da rassicurare qualunque capitalista (come, naturalmente, non li spaventa neanche il 'Paolesimo' [9]) ;
0.2.3.1.4. talchè dalla loro estensione e diffusione, il capitale non avrebbe avuto niente da perdere e invece tutto da guadagnare.
0.2.3.2. Tutt' altra storia invece per quel Proudhon, velenoso e da veramente maneggiare con le molle, mettendolo da parte e mantenendolo inascoltato !
0.2.3.2.1. Quello sì che è un tipetto da naso, con quella sua incontestabile teoria, che lasciando lavorare indisturbata, ininterrottamente e liberamente, la classe operaia,
0.2.3.2.2. il capitale - senza assolutamente creare sovrapproduzione - in breve diventerebbe talmente grande da spontaneamente implodere ! :
0.2.3.2.3. questo tipo d' aggressione, suggerita da Proudhon, davvero gli riuscirebbe fatale, e dunque è molto più pericolosa.
0.2.3.2.4. (Anche Marx conviene sull' enorme capacità produttiva di lavoratori equipaggiati con i moderni e sempre più familiari mezzi d' opera ;
0.2.3.2.5. egli tuttavia - a differenza di Proudhon - non ne intuisce l’ impiego anticapitale ed allora meglio, molto meglio che si parli molto ed estesamente di Marx in modo da far dimenticare Proudhon !
0.2.3.2.6. E questa spiegazione non può che essere condivisa, anche se solo dal punto di vista della logica più deteriore.)
0.2.3.3. Non è forse accaduto analogalmente anche con Henry GEORGE[10] e per quella grande e folcloristica speranza del cosiddetto 'movimento tedesco per la riforma agraria' ?
0.2.3.3.1. Non appena i possidenti scopersero come costui fosse una pecora travestita da lupo [11], che quindi la sua tassazione della rendita agraria non sarebbe stata effettuata,
0.2.3.3.2. e che l' uomo e la sua riforma erano innocui, allora si consentì a lui ed alla stampa di parlare liberamente di quella sua stramberia.
0.2.3.3.3. Così quell’ aspirante riformatore fu ricevuto volentieri in tutti i migliori salotti, consentendo a quegli infami profittatori del dazio sui cereali d’ atteggiarsi a progressisti,
0.2.3.3.4. giocherellando divertiti col leone sdentato, nè più nè meno come, negli stessi salotti, spesso avviene col Paolesimo..........
0.2.3.3.5. ed il libro di George ottenne la massima diffusione augurabile, tanto che tutti i giornali ne parlarono ampiamente.
0.2.4. CRITICA DELLA RICERCA MARXISTA E RAFFRONTO CON QUELLA DI PROUDHON
0.2.4.1. Dunque, le ricerche di Marx sul capitale fin dall' inizio s' indirizzarono sulla via sbagliata perchè - nè più nè meno come avrebbe fatto ogni altro superficiale - egli lo vide solo in una veste di consentitore del possesso di beni strumentali[12],
0.2.4.1.1. mentre per Proudhon l'archetipo del profitto di capitale, poi originante tutti gli altri tipi, non aveva avuto origine da quel possesso, ma (come vedremo) da una speciosa svista :
0.2.4.1.1.1. [13] il vecchio baratto era assimilabile ad un sistema economico plurimetallista, in cui cioè ognuno usava la propria merce come moneta
0.2.4.1.1.2. – quindi in condizioni di apparente originaria parità - ; ma solo apparente, perchè poi, qualora la sua merce fosse scarsamente appetita,
0.2.4.1.1.3. la legge della domanda e dell’ offerta lo costringeva ad accettare anche scambi decisamente impari pur di portare a termine qualche transazione - ;
0.2.4.1.1.4. figuriamoci allora cosa successe con la comparsa della moneta – unica, di stato, onnispendibile ed universalmente accettata - ……per la sua estrema appetibilità essa propio istituzionalizzò l’ imparità dello scambio, in favore del suo possessore,
0.2.4.1.1.5. come se egli appunto si fosse ritrovato in mano, oltre ad un normale valore di scambio, anche un plusvalore (che Keynes avrebbe chiamato premio di liquidità)
0.2.4.2. CONFRONTO DELLE DUE TESI | ||
Per MARX : |
| Per PROUDHON : |
I profitti di capitale provengono dalla proprietà dei beni strumentali. | 1 | Profitti ed interessi sono il risultato di una situazione proveniente dalla legge della domanda e dell’ offerta (condizionamento del mercato.) |
Il saggio d' interesse è una rapina, il risultato d' un abuso di potere consentito dalla proprietà dei mezzi di produzione. | 2 | Il saggio d' interesse è una conseguenza della legge della domanda e dell' offerta. |
Il plusvalore è invariabilmente a vantaggio del capitalista. | 3 | Ci può anche essere un minusvalore. ( plusvalore proviene da un prevalere della richiesta, minusvalore da quello dell' offerta). |
La sua eliminazione è da ricercarsi solo nell’ abbattimento politico dell' attuale supremazia dei proprietari. | 4 | L' azzeramento dei profitti di capitale è ottenibile solo da una rimozione degli ostacoli, posti dall' attuale sistema, al dispiegamento di tutta la capacità produttiva della classe operaia. |
Scioperi e crisi siano i benvenuti, in quanto propedeutici al finale scopo, cioè all' espropriazione forzata degli attuali espropriatori. | 5 | Dimenticate ogni velleità anti-lavorativa, perchè assolutamente niente ingrassa il capitale più di scioperi, crisi e disoccupazione, mentre gli è letale solo il duro ed indefesso lavoro. |
Scioperi e crisi vi avvicinano alla Vostra Meta ; più grande sarà il caos prima approderete in paradiso. | 6 | Ciò non solo è falso, ma anche assurdo : questi sistemi Vi allontanano sempre più dalla meta, facendo il gioco degli avversari ed assolutamente non riuscendo a ridurre il saggio d' interesse ! |
La supremazia ed il potere provengono dalla proprietà privata | 7 | La momentanea supremazia non è dovuta alla proprietà bensì è attualmente conferita dal premio di liquidità ; talchè, eliminato questo, la proprietà potrebbe anche risolversi in debolezza |
Per MARX : |
| Per PROUDHON : |
Poichè la supremazia del capitalista è assicurata dai beni strumentali, qualsiasi loro incremento quantitativo necessaria- mente la rafforza ; sarebbe quindi pienamente valida la legge dell' azione di massa (ben guardandosi dal preliminarmente dimostrarlo !) ; quindi se una casa produce un plusvalore annuo di 1.000 dm., dieci case ne produrranno inevitabilmente 10.000 ! | 8 | Invece ben sappiamo come il capitale non segua per niente la legge dell' azione di massa, talchè, al mercato, con la stessa somma possiamo ottenere quando mille quintali di pesce e quando solo dieci : adesso respiriamo gratis.......ma a qual caro prezzo verrebbe venduta l' aria se non fosse così abbondante ! |
0.2.4.3. Infatti, non molto tempo prima dello scoppio della guerra, nei sobborghi di Berlino, i proprietari immobiliari evidenziavano il ribasso dei canoni di locazione (cioè pienamente profitti di capitale),
0.2.4.3.1. e la stampa cittadina descriveva tutte le deplorevoli conseguenze di questa smania di costruire[14] dei lavoratori ed imprenditori, nonchè della peste del mattone11
0.2.4.3.2. che minacciava l' investimento immobiliare, dimostrandone non solo la sua estrema fragilità, ma anche la vera natura di quel capitale,
0.2.4.3.3. dai marxisti tenuto in così grande timor reverenzialis, ma che invece non solo soccombe di peste del mattone, ma anche entra in sofferenza per la smania di costruire dei lavoratori ?!
0.2.4.4. Come avrebbero vissuto ciò Proudhon e Marx ?
RAFFRONTO FRA LE DUE VISIONI | ||
MARX : |
| PROUDHON : |
Stop alle costruzioni ! | 1 | Avanti a tutto vapore ! Benedetta la Vostra smania di costruire, rega-lateci questa peste del mattone ! |
Lamentatevi, implorate, deplorate la Vostra disoccupazione, ma scioperate alla prima occasione! Ogni casa che Voi costruite aumenta il potere dei capitalisti e ciò è sicuro come due e due fanno quattro.
| 2 | Compagni operai ed imprenditori, non fatevi togliere la cazzuola dalle mani da nessuno e per nessun motivo..... perché Vi vuol solo male chiunque cerchi di distoglierVi dal Vostro lavoro! |
MARX : |
| PROUDHON : |
Il potere del capitale è direttamente proporzionale alla sua quantità, moltiplicata per il saggio d' interesse : quindi tanto maggiore sia la prima, tanta più rendita immobiliare vi sarà, ed ancor più potente diventerà il capitale. | 3 | E' solo la limitata disponibilità di proprietà immobiliare a consentirne la redditività ; quindi, finchè perduri tale situazione, sia subito azzittito chiunque blateri di peste del mattone e di sovrapproduzione nel settore dell' edilizia ! |
Perciò Vi raccomando di smetterla con questa continua smania costruttiva ; limitate la giornata lavorativa ad otto, o meglio ancora sei ore, perché - dato che la rendita immobiliare è capitale - tante più case costruirete tanto più lo rafforzerete ; basta con la peste del mattone : tante meno case costruirete, tanto meno Vi potranno togliere per canone di locazione ! | 4 | Ma se il capitale sta schiattando di peste del mattone !....Ma se la rendita immobiliare - grazie a quei soli cinque anni in cui non hanno impedito la Vostra smania di costruire - è già scesa dal 4% al 3% - quindi di un bel quarto !, .....allora dovete evidentemente perdurare in questo indefesso lavoro per altre tre volte cinque anni : ed infine avrete case non solo degne di questo nome, ma anche forse definitivamente liberate dalla redditività ! Per mano Vostra il capitale sta morendo, e benedetto sia il Vs. lavoro che lo uccide !" |
0.2.4.5. (Ovviamente Marx si sarebbe ben guardato dal proferire simili sciocchezze : ma è un dato di fatto che la già evidente nebbiosità delle sue idee ha consentito ai suoi epigoni, ossessionati dal capitale e dalle sue potenzialità, di portare avanti simili concezioni !)
0.2.5. QUID EST VERITAS ?
0.2.5.1. La verità è pigra come un coccodrillo immerso nel fango dell' eterno Nilo ; non dovendosi rapportare alla brevità dell' umana vita, essendo eterna, il tempo per lei non conta.
0.2.5.2. Però ha un rivale (o non più forse un supporter ?), che, mortale come gli umani, di essi mutua i tempi e la fretta ; anche per lui, infatti, il tempo è denaro e quindi è sempre indaffarato e frettoloso :
0.2.5.2.1. esso è quell' Errore, che non può permettersi di pigramente gingillarsi per l' eternita e che quindi scalpita, colpisce ovunque,
0.2.5.2.2. a tutti frapponendosi sul cammino, a nessuno consentendo tregua, ed ovunque comportandosi da vera pietra dello scandalo.
0.2.5.2.3. (Talchè stan già provvedendo tutti gli errori di Marx, del suo stesso oppositore, a far sì che la verità emerga ; ed in tal senso si può veramente affermare che egli sia il miglior supporter proudhoniano ! :
0.2.5.2.4. e mentre quest' ultimo non deve rivoltarsi nella tomba, ma serenamente attenderci il riconoscimento dell' eterna validità delle sue parole ; e per quanto detto, non resterà trascurato ancora a lungo !
0.2.5.2.5. ….sta scadendo il tempo di quel Marx a cui l' imminente riabilitazione di Proudhon conferirà un eterno riposo nel museo degli errori umani !
0.2.5.2.6. Perché, nel tempo intercorso, proprio nulla era cambiato nella natura del capitale[15] e quindi - presto o tardi, volente o nolente - qualcun' altro avrebbe rintracciata la verità, che poi mai non si nega al suo divulgatore.)
0.2.6. LA RICERCA DELL' AUTORE
0.2.6.1. Ad esempio, l' autore di questo testo, allora totalmente all' insaputa delle teorie di Proudhon, ugualmente ripercorse i suoi passi, ovviamente pervenendo alle sue stesse conclusioni.
0.2.6.1.1. Forse, anzi, quella sua riconosciuta ignoranza fu addirittura la sua fortuna, perchè gli consentì di procedere senza pregiudizi ; e la spregiudicatezza è la miglior guida in un' indagine scientifica.
0.2.6.2. Riconvergendo, con cinquant' anni di ritardo, sulla sua stessa intuizione, vale a dire la reale natura finanziaria del plusvalore, egli ebbe molta più fortuna di Proudhon,
0.2.6.2.1. riuscendo infatti ad individuare la metodologia per conseguirne le mete, come vedremo nel seguito.
0.2.6.2.2. Proudhon si era infatti chiesto perchè siam sempre a corto di mezzi di finanziamento ?, anche fornendo la risposta corretta perché il denaro astutamente limita le possibilità della loro realizzazione.
0.2.6.2.3. O, usando le sue stesse parole: "Perché il danaro è una sentinella comandata all' ingresso dei mercati per non lasciar passar i renitenti al pagamento del premio di liquidità.
0.2.6.2.4. Mentre - dato che dovrebbe favorire lo scambio dei prodotti – tutti Voi Vi raffigurate il denaro come una chiave, che apre i cancelli del mercato, in verità, in verità Vi dico che esso è il catenaccio che li sbarra !"
0.2.6.2.5. Infatti il denaro per impedire quella abbondanza di sua offerta - che inevitabilmente farebbe diminuire il saggio d’ interesse e conseguentemente i profitti di capitale –
0.2.6.2.5.1. si mette in sciopero lasciando senza finanziamento l’ ulteriore produzione di beni strumentali (tra cui ovviamente anche le case) e di merci,
0.2.6.2.5.2. così assumendo l’ ipertutela della loro rendita ed intervenendo da autentico vaccino contro la peste del mattone e la smania di lavorare :
0.2.6.2.5.3. tanto l’ indeperibilità della moneta - totale per quella d’ oro o quantomeno infinitamente inferiore a quella di qualunque altra merce – consente, al suo possessore, di soprassedere anche molto tempo,
0.2.6.2.5.4. anche uno indeterminato senza costi apprezzabili, realizzando quelle barriere innaturali -- da Proudhon appunte identificate nell’ assenza di finanziamento per i nuovi investimenti.
0.2.6.2.5.5. Proudhon pensò di eliminare il mezzo di scambio tornando al baratto (cioè allo scambio di merce contro merce), perché l’ inevitabile deperimento merceologico avrebbe impedito manovre del genere ;
0.2.6.2.5.6. e, per metterla in pratica, egli fondò le banche di scambio merci, finite miseramente…….eppure, anche se sfuggitagli, la soluzione del problema era lì a portata della sua mano,
0.2.6.2.5.7. perché corretta era l’ intuizione di subordinare le necessità del possessore di denaro a quelle del produttore e della classe operaia,
0.2.6.2.5.8. dato che merce e semilavorati effettivamente rappresentano un 9.% della struttura portante dell’ economia, a fronte solo di quel forse 10% residuo ed attribuibile al denaro, che dovrebbe permetterne la vendita.
0.2.6.3. Ma di tutta quella merce e semilavorati non possiamo certo modificare le caratteristiche merceologiche, precostituite da ben Altri che noi (e quindi sottratte alla nostra disponibilità) :
0.2.6.3.1. malgrado tutta la nostra contrarietà, la merce continuerebbe ugualmente a rompersi, degradare, marcire perchè rientra nella sua natura ;
0.2.6.3.2. noi cioè non riusciremmo mai ad evitare che quel giornale - ancorchè strenuamente divulgato dai galoppini fin dalle sei di mattina - a mezzogiorno sia ormai diventato carta straccia ;
0.2.6.3.3. e memori del surricordato fallimento delle 'banche di scambio' di Proudhon, noi dovremo allora sforzarci di conseguire gli stessi fini ma con altri mezzi.
0.2.6.3.4. (Inoltre - essendo il denaro elettivamente necessario al commercio come mezzo di scambio –
0.2.6.3.5. noi dovremo anche riuscire a prevenirne l' impiego improprio, cioè come mezzo di risparmio e tesaurizzazione, che l' ormeggia nelle banche finchè non sia utilizzabile per manovre speculative.)
0.2.6.4. Ma – ormai preso atto della deperibilità della merce e quindi dell’ inevitabile sua logica subordinazione, nel capoccione dei consumatori, al denaro (peggio che mai d' oro),
0.2.6.4.1. preferenza confermata da tante valide ragioni oltre che dalla consuetudine, come sarà possibile fargliela nuovamente preferire ?
0.2.6.4.2. Come ottenere che i cittadini invece di tesaurizzare in monete preferiscano farlo in alimenti, vestiti, libri, generi di consumo, ecc.ra ?
0.2.6.4.3. (Perchè propio questo era ciò a cui aveva anelato Proudhon e che avrebbe voluto ottenere sostituendo il denaro con le merci.)
0.2.6.4.4. Sembra che non ci sia niente da fare : finchè il denaro sarà, come attualmente, indeperibile e quindi possa discrezionalmente circolare od arrestarsi, le merci, tutte di difficile o costosa conservazione non potranno mai essergli considerate equivalenti.
0.2.6.4.5. (Ad esempio un giovane che risparmia per la vecchiaia, preferirà poche monete d' oro al molto contenuto nel più grande dei magazzini, ma che appunto lo obbligherebbe ad averne uno.)
0.2.6.4.6. Quindi lasciamo perdere le merci ........ guarire le loro numerose e svariate 'malattie' di conservazione esula dalle possibilità umane........, mentre invece appare assai più semplice e fattibile ammalare il denaro :
0.2.6.4.7. osserviamolo un po’ più attentamente…….. possibile che un bravo e valente medico non possa riuscire anche in questo ?!
0.2.6.4.8. Che debba sempre rimanere merce preferenziale sarà forse indispensabile alla sua funzione di mezzo di scambio ?…
0.2.6.4.9. ….sarà indispensabile che sia la sola merce a salvarsi e conservare il suo valore dinnanzi ad un qualunque accidente, incendio, inondazione, crisi, cambiamento di moda, guerra ecc.ra ?
0.2.6.4.10. Perché – dopo esser stato immaginato al servizio delle merci come mezzo di scambio - gli è stato consentito, da sempre, d’ invece pesantemente tiranneggiarle ?
0.2.6.4.11. E, per caso, non sarà questa superiorità della moneta rispetto a tutte le altre merci, a renderla la provvida nutrice di quel plusvalore, che già da prima di Proudhon si cerca di far fuori ?
0.2.6.5. Basta, allora, coi privilegi del denaro, sia costretto a congedarsene, affinché per nessuno, nè risparmiatore, nè speculatore, nè capitalista esso possa più apparire merce preferibile !
0.2.6.5.1. Anzi, completamente diseredato, debba, come una qualunque altra merce, arrugginire, marcire, deteriorarsi e finanche la sua ormai salma debba ancora depauperare il suo possessore dei costi d’ esequie e becchinaggio !
0.2.6.5.2. Allora e solo allora, noi potremo affermare che denaro e merci saranno perfettamente equivalenti, come da Proudhon bramato.
0.2.6.6. Così tracciata la strategia, passiamo alla tattica e ragioniamo : finchè si è proprietari di merci si subisce continuamente una perdita in quantità e qualità del prodotto,
0.2.6.6.1. cui aggiungere alle spese di magazzinaggio (pigione, nolo, assicurazioni, manutenzione ecc.ra).
0.2.6.6.2. Nel corso dell’ anno, a quanto ammonteranno tutti questi costi, mediamente ? Supponiamo un 5% - che tuttavia, a braccio, ci sembra più poco che non troppo.
0.2.6.6.3. A quanto invece ammonta la perdita di un banchiere, capitalista, risparmiatore per il suo denaro custodito in casa o in banca ? ........ma se nella maggior parte dei casi questo anzi gli procura un utile !!
0.2.6.6.4. A quanto è ammontato tal tipo di perdita per il bottino di guerra custodito da 44 anni nella Torre di Giulio a Spandau [16]? .............Neanche un centesimo, propio così !
0.2.6.7. Allora noi abbiamo già trovata la risposta al nostro problema : dobbiamo applicare alla conservazione del denaro una perdita non inferiore a quella imposta dalla natura - alle merci !
0.2.6.7.1. Solo allora il denaro non sarà più merce preferibile, solo allora sarà per ognuno perfettamente indifferente possedere merci o denaro, solo allora essi saranno perfettamente equivalenti.
0.2.6.7.2. Solo allora sarà stata realizzata la meravigliosa intuizione di Proudhon ; e, nel contempo, rendendogli i più che meritati onori, verranno infine spezzate tutte le catene che hanno da sempre impedito all' uomo di manifestare tutta la sua creatività.
0.2.6.8. Con un argomento così scottante, mi son chiesto lungamente se sarebbe stato opportuno, fin da questa premessa, toglier subito al lettore, ogni suspence,
0.2.6.8.1. infine concludendo che la sicurezza di una immediata fattibilità del sistema economico antropocompatibile[17], avrebbe facilitato la messa a fuoco del problema e la comprensione dei dettagli.
0.2.6.9. Chi invece tenga, come in un giallo, ad apprendere passo per passo, come sia stato progressivamente risolto il teorema di Proudhon, incominci a leggere dalla terza parte (e la prima e seconda solo dopo aver finito la quinta) [18].
(Silvio GESELL)
[1] N.d.t. : In principio era...... Proudhon !! Generalmente ricordato per la sua parola d' ordine "La proprietà è un furto !" cos' ha di tanto straordinario questo grandissimo socialista ed anarchico francese ? Dalle mie esperienze personali provo a tracciare una possibile spiegazione : da vero anarchico P. è un socialista-individualista, che non si è mai lasciato abbagliare (come invece hanno fatto quasi tutti gli altri) dai 'neuen Götzen' (nuovi Idoli), rimanendo fedele al nietzschiano ''Là dove lo Stato sfuma, là infine appare l' uomo NON INUTILE : colà si può incominciare a sentire il canto della necessità, antica ed inevitabile melodia. Là dove lo Stato sfuma, non riuscite Voi forse, o miei fratelli, a vedere l' arcobaleno del ed i ponti verso l' Ultrauomo ?!'. ...... dallo splendido cap. 1.2 di 'Così parlò Zarathustra', appunto intitolato 'Del nuovo Idolo (cioè lo Stato)] .....Invece, quante volte, non più da 'soggetto' ma da 'oggetto', ho dovuto ascoltare sproloqui di importanti socialisti-statalisti, peroranti il debilitamento, l' annientamento del cittadino per il potenziamento della Società, come se paradossalmente il bosco potesse trar vantaggio non da una semplice potatura (intendi prelievo fiscale), ma proprio dall’ abbattimento dei suoi alberi !! Quando fosse stato possibile e consentito, replicavo con queste semplici ed invariabili parole : "Ti sei reso conto, compagno, che in pratica hai sostenuto che per rafforzare la mano si debba amputarne le dita, artificialmente mutandola in una specie di zoccolo informe ed inutile ! Perchè i cittadini per la Società, come le dita per la mano, non solo rappresentano tutta la sua bellezza estetica, ma anche tutta la sua potenzialità e creatività ! Allora sfumi pure lo Stato, purchè appaia il Cittadino !!”……e talvolta mi son sentito accusare d’ essere antipartito…. . “Perché insisti a parlarci dei cittadini ? : a noi è solo la Società che c’ importa !” ; invece per P. (per Gesell, e per me, nel mio piccolo) la Società e lo Stato hanno valore e significato solo e soltanto finchè creino e rappresentino l' ambiente favorevole, il brodo di cultura per lo sviluppo del cittadino e la sua evoluzione ulteriore e il non verificarsi di questi sancisce il completo fallimento di quelli !" Questa è la sostanziale differenza tra i liberal-socialisti, manchesteriani (inevitabilmente tutti più o meno anarchici) ed i social-comunisti italici : e non per niente P. - a differenza della maggior parte dei sinistri nostrani, decisamente centralisti - è un sostenitore accanito del Federalismo (in pratica, temporalmente, è il primo a parlarne per cui potrebbe praticamente esserne considerato lo scopritore), onde sempre più deferire il potere dallo Stato ai cittadini : perché la vera libertà consiste non solo nel non dipendere dagli altri, ma, anche e simmetricamente, che neanche gli altri dipendano da te, in una società così evoluta che nessuno sia più indispensabile. (Altrimenti, infatti, la solidarietà - da P. sempre predicata - si trasformerebbe in una catena, rendendo il più evoluto schiavo del sottosviluppato, con nocumento della libertà del primo….. da qui la mia ironica parola d' ordine, per i miei dipendenti (e, purtroppo, anche per i figli) "Vi prego : rendetemi superfluo !!"). Con Marx, P. intrattenne dapprima buoni rapporti finchè - vistosi costretto a costruttivamente criticarne pensiero ed errori con il sensato e giudizioso opuscolo 'Filosofia della Miseria' (da cui, come esempio, riporto questa inneffabile considerazione, evidentemente ignota ai nostri sindacalisti e demagoghi "Ordinate che a partire dal 01/01/1847 lavoro e salario siano garantiti a tutti e subito il bruciante stimolo a produrre sarà sostituito da una infinita rilassatezza !") - non venne da M. astiosamente replicato con l' infame libello 'Miseria della filosofia'. A questo punto i rapporti, tra questi due grandi socialisti, si deteriorarono talmente che, da allora M. - pur non potendo negare le dimensioni di P. - lo definì sprezzantemente (lettera a von Schweitzer) 'il Rousseau-Voltaire di Luigi Bonaparte’ (cioè di Napoleone III). A prima vista sembrerebbe un grande onore esser paragonato ai due colossi dell’ Illuminismo, ma non dopo che M – nel contesto della lettera – li aveva usati come esempio di adulazione, lecchinismo ed opportunismo ! Così P. se la legò al dito e replicò, da par suo, chiamando M. 'tenia del Socialismo' (quest' ultima battuta almeno secondo 'Carnet inédit et intégral établi sur les manuscrits autographes, Paris 1961' da cui - e questa volta a suo disdoro - traggo quest' altra ignobile citazione razzista, “l’ ebreo è il nemico del genere umano. Bisogna rimandare questa razza in Asia o sterminarla (N.d.t. : Hitler, commosso, ringrazia vivamente !!). H. Heine, A. Weill, e altri non sono che delle spie segrete ; Rothschild, Crémieux, Marx, Fould, esseri malvagi, biliosi, invidiosi, acrimoniosi ecc.ra ecc.ra, che noi odiamo)." Perdonatagli questa infamia - perchè ogni faro ha, purtroppo, anche le sue zone d' ombra ! - rimettiamo P. sugli altari per la sua straordinaria intuizione e modernità, riprendendo, a vantaggio del lettore, da 'L' idea conduttrice della rivoluzione nel XIX secolo' : "Le leggi ! Sappiamo cosa sono e cosa valgono : tele di ragno per i potenti ed i ricchi, ma infrangibili catene per gli umili ed i poveri e, in ambedue i casi, reti da pesca nelle mani del governo !!?" ;…… "Oh personalità umana ! come è possibile che per 60 secoli tu sia rimasta prona in questa abiezione ! Tu ti proclami santa e sacra e invece altro non sei che la prostituta, infaticabile e gratuita, dei tuoi valletti, dei tuoi monaci e dei tuoi soldati di ventura. Lo sai e ne soffri ! ;(si tenga presente che, in francese come in italiano, 'stato (alias Stato)' è il participio passato del verbo essere e pertanto il seguente flusso di participi passati non è per niente casuale) :……Essere governato significa esser guardato a vista, ispezionato, spiato, diretto, legiferato, regolamentato, rinchiuso, indottrinato, predicato, controllato, valutato, apprezzato, censurato, comandato da esseri che non ne hanno né i titoli, né la scienza, né la virtù. Essere governato significa essere, per ogni manifestazione vitale, annotato, registrato, censito, tariffato, timbrato, tosato, tesserato, patentato, autorizzato, raccomandato, ammonito, vietato, riformato, riabilitato, corretto. Con il pretesto della pubblica utilità ed in nome dell' interesse generale, essere sottoposti a contributo, addestrato, ricercato con taglia, sfruttato, monopolizzato, concusso, oppresso, mistificato, derubato ; poi, alla minima resistenza, alla prima lamentazione, represso, multato, disarmato, garrottato, incarcerato, fucilato, mitragliato, giudicato, condannato, deportato, sacrificato, venduto, tradito e per di più irriso, oltraggiato, beffato, disonorato .Ecco il governo, ecco la sua giustizia e la sua morale !…………" Insomma : in qualunque socialista-anarchico l' antipatia per lo Stato del secondo compensa l' eccesso di simpatia del primo...... per dirla con Kropotkin : “L' anarchismo è socialismo anti-governativo !”..... e vi sembra forse poco ?!
[2] N.d.t. : latino, celeberrima frase proferita da Pilato = 'Che cos' è la verità ?'
[3] N.d.t. : con chiara etimologia da approfittarsi.
[4] N.d.t. : siamo nel 1911
[5] N.d.t. : ricordo che il capitalismo, tecnicamente, è definito come quel sistema economico che assicura la redditività del capitale razionando, contingentando gli investimenti.
[6] N.d.t. : ne vedremo tra poco il significato ; vedi anche i commi 4.7.12.i e
[7] N.d.t. : Karl (1818-1883), talmente famoso da poterne limitare la presentazione a considerazioni personali ; io ammiro M. e certe sue opere finchè descrive e condivide le miserevoli e vergognose condizioni della classe operaia, finchè cioè si limita, giornalisticamente, a descrivere..........ma guai quando pretende di pensare : l' economia non fà per lui ! Talchè non me la sentirei di sottoscrivere il lusinghiero giudizio che, nella sua 'Storia dell' economia', ne dà il grande Schumpeter (......nel periodo in cui apparve il primo libro della sua opera, sia per cultura che per acume, in Germania non aveva rivali.)
[8] N.d.t. : ricordarsi che il testo è stato scritto nel 1911, prima cioè dell' avvento sia della rivoluzione russa che dello Stalinismo, i cui sei milioni di morte non avrebbero certo testimoniato a favore di tale innocuità ! ...... strano che G., morto nel 1930, nelle successive edizioni non abbia sentito l' opportunità di correggersi ! P.S. L' amico - ed esponente anarchico - Davide FIDONE, attento 'lettore in anteprima' di queste pagine ed acutissimo osservatore-consigliere, mi ha replicato invece esaltando la definizione di G., ed ipotizzando una specie di 'tecnica distraente, anestetizzante' (*), più o meno voluta, del Comunismo nei confronti del capitale, ed attuata polarizzando l' attenzione della classe operaia - nonchè tutto il suo fuoco di controbatteria - nella direzione sbagliata : indubbiamente, se non ci fosse stato il marxismo, il Gesellismo ci avrebbe già traghettato ben oltre ed al di là del capitale e questa attraente ipotesi sarà poi ripresa - ed adombrata anche pesantemente, come anche rilevato da Davide - nei successivi commi 5.2.2.4.i. Ma io mi rifiuto di credere ad un Marx 'giallo' (**), parecchio casinista e confusionario certamente sì, ma mai in malafede : e le buone intenzioni devono farlo assolvere anche per i numerosi errori ma che invece - in caso di intenzione fraudolenta - diverrebbero davvero imperdonabili ! ; (*) la 'tecnica distraente', ad esempio quella usata da noi maschietti porcellini, consisteva nel parlare, astutamente ed ampiamente, del femminismo, dell' evoluzione della donna, della superiorità femminile e soprattutto del fascino e del carisma delle donne 'emancipate' (cioè, senza eufemismi, 'troie'), nel mentre ficcavamo la mano tra le cosce : funzionava molto spesso ! (**) ; 'giallo', nel linguaggio sindacale, è la persona o sindacato che scientemente fà, interessatamente, il gioco di controparte, la 'quinta colonna' del padronato.
[9] N.d.t. : come vedremo, G. è un vero Cristiano, con la C maiuscola, per cui, quando ne parla criticamente, in realtà si stà riferendo alla sua manifestazione adulterata, dal sottoscritto traduttore appunto chiamato 'Paolesimo' ; si ricordi, nello splendido 'Il Maestro e Margherita' quando Jeshua dice a Pilato che certi suoi seguaci ne sballano, di lui, talmente grosse che un giorno o l' altro finiranno davvero per farlo crocifiggere !"
[10] N.d.t. : (1839-1897), giornalista americano, autore del famosissimo 'Progress and Poverty', il libro americano più venduto nel mondo, dal 1879 al 1930 ; vi si sostiene una 'single tax' da applicare sugli immeritati incrementi di valore dei suoli, qualcosa di simile alle INIQUE italiche 'Imposta sulle aree fabbricabili' ed 'Invim', cioè imposte sulla svalutazione monetaria, fortunatamente abolite : non si può certo sostenere che fosse un buon economista !
[11] Ernst FRANKFURT: Il reddito non sudato. Edizioni Junginger, Arosa.
[12] N.d.t. : Poichè, al posto di G., io - senza mettere tanti 'Marx sosteneva....., Proudhon sosteneva.....' avrei costruito questo paio di tabelle di raffronto, passo a commettere tale arbitrio, ma per il meglio del lettore.
[13] N.d.t. : inserisco i seguenti 4 commi per dare al lettore quella spiegazione che G,. invece, non aveva ritenuto di dovergli fornire.
[14] Citazioni dall' 'Indicatore Generale' di Groß-Lichterfelde
[15] N.d.t. : Galileo Galilei, per non finire sul rogo, accettò di sottoscrivere un' abiura di tutte le sue sacrosante teorie sui moti celesti, però contemporaneamente ed ironicamente dicendo che la terra, con o senza la sua abiura, avrebbe continuato a fare quello che aveva sempre fatto !!
[16] N.d.t. : come si vedrà anche nel seguito (G. ci si riferisce spesso) si tratta dell' insanguinato bottino della guerra franco-prussiana del 1870.
[17] N.d.t. : traduco così impropriamente 'natürliche' ; vedi la prefazione del traduttore ; 'antropo' si rifà al greco antico e significa 'uomo'
[18] N.d.t. : la traduzione spagnola, dovuta a Ernesto G., figlio del nostro Silvio, presenta effettivamente il testo in questo diverso ordine.