4.1. L’icemoney (moneta di ghiaccio), teoria, sua forma cartacea, sua forma elettronica.

 

SINTESI: 4.1.1.i: Richiamo su cosa ci aspettiamo dal denaro; 4.1.2.i: Richiamo della negatività del denaro tradizionale; 4.1.3.i: Presentazione della icemoney geselliana; 4.1.4.i: conseguenze della icemoney.; 4.1.5.i: ‘Per un nuovo mondo antropometrico’di Francesco Raucea, il riassunto, del 1995, del suo ‘Saggio su una moneta di ghiaccio’del 1960.

 

4.1.1. RICHIAMO SU COSA CI ASPETTIAMO DAL DENARO.

 

4.1.1.1                      Il denaro dev’essere nient’altro che un mezzo di scambio, finalizzato a facilitare quello delle merci, il cui baratto era reso difficile dalla doppia condizione

4.1.1.1.1.                non solo di trovare due produttori proprio di quelle merci reciprocamente utili, ma anche che esse fossero intercambiabili per multipli interi: così il tentato scambio spesso si risolveva solo in costi e fatiche inutili ed improduttivi;

4.1.1.1.2.                e il denaro si sostituì al baratto, affermandosi rapidamente e facendolo praticamente scomparire, solo perchè realmente risolveva quei problemi ed eliminava quei costi:

4.1.1.1.3.                ed allora – quand’anche in qualunque forma di denaro non fossero doti già di per sé funzionalmente innate ed indispensabili – noi ugualmente dovremo aspettarci e pretendere solo e soltanto tali capacità,

4.1.1.1.4.                talmente necessarie ed indispensabili da far passare in sottordine ogni altra sua caratteristica fisica, eventualmente controproducente come, ad esempio, il peso delle monete;

4.1.1.1.5.                e purchè ci assicuri certezza, velocità ed economicità delle transazioni non ce ne fregherà assolutamente niente che sia anche inossidabile[1] oltre che appariscente: nel primo caso gli daremo un caloroso ‘Benvenuto’, in caso contrario 'Vade retro Satana!'

4.1.1.1.6.                E, consapevoli che dal denaro viene a dipendere la divisione del lavoro - cioè il vero e propio fondamento del nostro benessere - dobbiamo accettarne la realizzazione in base a tali esigenze, e non certo ai nostri capricci o pregiudizi!

4.1.1.2                      Ad esempio, per l’oro c’infastidiva non poco di dover saggiarlo, adoprando crogioli od acidi;

4.1.1.2.1.                e – anche se talvolta l’avrebbe meritato - non ci siamo mai sprofondati in ammirazione di nessun suo esemplare, dato che del suo aspetto non é mai fregato niente a nessuno, mentre tutti valutiamo il lavoratore dalle sue opere:

4.1.1.2.2.                - sorvolando sopra qualunque altra sua caratteristica fisica anche controproducente - se ci mostrerà di saper stanare le merci e farle pervenire al mercato sul più breve dei sentieri;

4.1.1.2.3.                se constateremo che svuota mercati e magazzini, facendo diminuire il numero di addetti al commercio necessari e così contraendo i costi commerciali[2],

4.1.1.2.4.                evitando crisi ed assicurando ai produttori la completa vendita, concluderemo che è un denaro eccellente!

4.1.1.2.5.                Dobbiamo, insomma, valutare il denaro alla stregua di un qualunque altro bene strumentale, la cui utilità non proviene nè dalla carrozzeria nè dal colore, ma solo dalle prestazioni, in particolare aspettandoci e pretendendone:

RISULTATO D’ASPETTATIVA

METODOLOGIA DI VERIFICA

Assicurare lo scambio delle merci meglio del baratto.

Facilità e rapidità di collocamento delle merci, con completa sparizione di stagnazione, crisi e disoccupazione.

Aumentata facilità degli scambi

Riduzione del numero dei punti vendita, degli addetti al commercio, riscossione e cambio; (meglio ancora se anche con miglioramento dei servizi resi al consumatore).

Potenziamento e qualificazione della rete di distribuzione

Fermo restando il prezzo corrisposto a produttore o fornitore, riduzione dei prezzi al consumo, a seguito dei minori costi commerciali,

 

4.1.2.                   RICHIAMO SULLA NEGATIVITA’ DEL DENARO TRADIZIONALE.

4.1.2.1                      E’stato già esaminato nel 3° libro quanto sia negativo il denaro tradizionale, questo mezzo di scambio che fà solo il gioco della speculazione e degli strozzini, dandosela a gambe levate ed autoimboscandosi, non appena incomincia a scarseggiare,

4.1.2.1.1.                salvo, paranoicamente, riapparire onnipresente ed invasivo, quando già ce ne sia troppo: pur dovendogli riconoscere alcune altre caratteristiche positive lo si sarebbe dovuto contestare già da tempo!

4.1.2.2                      "Che fregatura - esclama l’esperto - ci ha rifilato il Gold-standard[3], dapprima abituandoci alla grascia ed ai miliardi trattati come bruscolini[4], puntualmente seguita da crisi, inevitabile ed inarrestabile con strumenti legislativi !

4.1.2.2.1.                Dove sarebbero andati a finire i vantaggi che ce ne aspettavamo – cioè appunto la sicurezza, riduzione dei costi e velocizzazione dello scambio dei beni?

4.1.2.2.2.                Se ci siano stati qualcuno ce li mostri, perché noi proprio non riusciamo a vederli!

4.1.2.2.3.                Che svarione fu rivolgersi fiduciosamente sia a giocattolini, graziosi nella loro rotondità, sia all’oro, rilucente ed affascinante, ma per assicurare un più facile, rapido ed economico scambio di paglia, ferro, calcare, pelli, petrolio, frumento, carbone ecc.ra!!

4.1.2.2.4.                E – senza che nessuno avesse approfondito quello che sarebbe potuto succedere (ammesso che ci fosse stato qualcuno in grado di dirlo!) - ci si affidò ciecamente non ad esperti, ma a ‘ritenuti tali’ (comunque perfino Bismarck lo aveva fatto!)

4.1.2.3                      E così il Gold-standard ci regalò una contrazione delle transazioni dal 30 al 50%; e la situazione, ben presto, sfuggì di mano - come al tempo del tallero e del fiorino olandese,

4.1.2.3.1.                dimostrando – coll’aumentato numero degli addetti al commercio! - quanto controproducente fosse la capacità d’intermediazione dell’oro.

4.1.2.3.2.                Comunque ciò non avrebbe dovuto sorprenderci, perché - con lo sciegliere la sua materia prima in funzione solo del compratore e della domanda -era stata migliorata molto la moneta solo dal punto di vista dei suoi possessori,

4.1.2.3.3.                ma dimenticandosi invece completamente delle esigenze dell’offerta, del commercio e dei produttori.

4.1.2.3.4.                Insomma, per la realizzazione del denaro, si scelse - assurdamente e solo e soltanto per la comodità del detentore - la più affascinante ed attraente materiaprima della terra, un metallo tra i più nobili,

4.1.2.3.5.                sorvolando a piè pari che sarebbero poi stati produttori e commercianti, con la loro mancata vendita, a pagare il prezzo di questa attrazione fatale dell’oro!

4.1.2.3.6.                ….oltre ad aver lasciato al compratore - con simile infelice scelta della materiaprima - la possibilità di scegliere l’istante più favorevole per l'acquisto delle merci,

4.1.2.3.7.                dimenticandosi completamente che tutti i vantaggi offerti ad una sola parte avrebbero strozzato l’altra, e così consegnando l’offerta, bella che legata ed imbavagliata, ad una domanda,

4.1.2.3.8.                rimessa - oltre che alla speculazione - alla degnazione del portatore di contante, all’arbitrarietà dei suoi umori e velleità di sconti: si è finito per completamente diseredare quell’offerta, già di per sé vulnerabile per certe caratteristiche fisiche della merce!

4.1.2.3.9.                E’stato questo insieme di cose a creare lo strapotere del denaro, che, trasformatosi in un cappio-finanziario, tiene appesi e sospesi produttori e distributori.

4.1.2.4                      Concludendo, i nostri sprovveduti esperti affrontarono la problematica monetaria, senza assolutamente preoccuparsi dell’offerta, ed invece talmente eccedendo nella tutela della domanda, da squilibrare la indispensabile neutralità del mezzo di scambio,

4.1.2.4.1.                senza probabilmente neanche accorgersene, ma così confermando il denaro nella sua funzione - definita, da Proudhon, con felice immagine – di catenaccio della transazione, invece che chiave per aprirla.

4.1.2.4.2.                Perché questo denaro respinge la merce, invece di attirarla: il consumatore compra solo per fame o per prezzi stracciati, e sempre e solo lo stretto indispensabile;

4.1.2.4.3.                nessuno vuole detenere provviste, tanto che nei progetti edilizi sono sparite le vecchie dispense, col risultato da una parte di allontanare i cittadini da quella buona abitudine, dall’altra di provocare sul mercato una notevole giacenza.

4.1.2.4.4.                La gente è disposta ad accumulare solo denaro, sempre più denaro; ma ciò è possibile evidentemente solo finchè qualcuno sia disposto a privarsene, mentre il possesso di una moneta d’oro è troppo gratificante per disfarsene contro merce: allora quest’ultima se la tengano gli altri!

4.1.2.5                      Questi altri! ma vogliamo finalmente capire che, nell’economia nazionale, questi altri siamo noi stessi, cioè tutti coloro che producono [5]?

4.1.2.5.1.                Si viene così a creare una situazione in cui, da una parte la contrazione delle vendite, accoppiata ad una smodata brama d’accumulazione di denaro, ben oltre ogni ragionevole necessità, porta assolutamente tutti ad applicare, sopra la propria produzione, ricarichi talmente esosi da renderla invendibile,

4.1.2.5.2.                con la conseguenza che noi, come potenziali acquirenti, rifiutiamo i prodotti altrui, nel mentre simmetricamente costoro rifiutano i nostri [6]!

4.1.2.6                      Già nella maggior parte dei casi l’oro non invogliava allo scambio delle altre nostre merci: oro contro fieno, oro contro petrolio, oro contro guano, mattoni, acciaio, e pelli…..

4.1.2.6.1.                …..solo una mente malata ed una contorta eredità della Teoria del valore, poteva portare ad un paperacchio del genere:

4.1.2.6.2.                perchè merci povere e sporche come paglia, petrolio, guano si possono tanto meglio scambiare, quanto più indifferenti al possesso di denaro restino gli acquirenti,

4.1.2.6.3.                e ciò si verificherà solo quando (come nella nostra proposta!) il denaro condividerà con le merci tutte le loro caratteristiche negative.

4.1.2.7                      Per dirla papale-papale: se esse marciscono, si deteriorano, si rompono, arrugginiscono,

4.1.2.7.1.                solo quando al denaro accada altrettanto, ed il suo possesso crei le stesse loro inevitabili perdite, lo scambio sarà alla pari, ed avverrà celermente, con sicurezza ed economicamente, perché nessuno, in nessun momento o luogo, avrà più preferenze.

4.1.2.7.2.                Solo denaro, che divenga obsoleto come il giornale, marcisca come le patate, arrugginisca come il ferro, si volatilizzi come l’etere, può dare buon risultato come mezzo di scambio di patate, giornali, ferro ed etere!

4.1.2.8                      Dobbiamo assolutamente optare per un qualche denaro che per il compratore non sia preferibile alle merci, esaltando le sue funzioni di mezzo di scambio ed annientando quelle di sopraffazione: solo allorà lo si cambierà contro merce !

4.1.2.8.1.                Quindi per ottenere ciò, per uguagliarlo alla merce, noi allora dobbiamo assolutamente render deperibile il denaro.

4.1.2.8.2.                Dato che al proprietario di merci Natura ha imposto la fregola di scambiarle, equità vuole che la Società condizioni similmente anche il portatore del mezzo di scambio:

4.1.2.8.3.                e dato che – causa il suo deperimento - l’offerta è completamente svincolata dalla volontà del suo possessore, altrettanto deve diventarlo anche la domanda!

4.1.2.8.4.                Perchè ripristinando l’equilibrio (cioè in pratica sottomettendo ad una qualche costrizione anche la domanda), faremo sparire tutti gli inconvenienti del denaro tradizionale,

4.1.2.8.5.                ottenendo che anche la domanda si presenti sul mercato regolarmente e senza nessuna riserva politica, economica, caratteriale, né velleità d’agiotagio e speculazione da parte di redditieri o di banchieri.

4.1.2.9                      Ha da completamente cessare quello che noi chiamiamo abitualmente stato d’animo borsistico, nè la domanda dovrà più sottostarci; esattamente come non ci soggiace la legge di caduta dei corpi solidi,

4.1.2.9.1.                nessuna paura di perdite, come anche nessuna speranza di guadagno dovranno più frenare o mettere le ali alla domanda!

4.1.2.10                   In ogni circostanza verificabile, la domanda dovrà, sempre e soltanto, dipendere dalla quantità del denaro (regolata dallo Stato) e dalla sua velocità di circolazione (assicurata dalle infrastrutture economico-commerciali predisposte).

4.1.2.10.1.             Infatti, con lo squagliamento continuo, introdotto nel denaro, per i privati finiranno completamente le possibilità sia d’accumulazione che di sua ritenzione, mantenendolo sempre in moto circolare uniforme, e non più accelerato o decelerato:

4.1.2.10.2.             nessuno mai più potrà minacciare - con l’immissione o ritiro di ingenti capitali dal mercato – la stabilità dei prezzi contro quella Società, che sola avrà il diritto-dovere d’adeguare costantemente la domanda all’offerta, emettendo o ritirando dalla circolazione le opportune quantità di denaro.

4.1.2.10.3.             E ciò sarà insieme condizione necessaria e sufficiente a proteggere le nostre merci da ogni pensabile turbamento del mercato, non solo mettendole al sicuro da crisi economiche e disoccupazione,

4.1.2.10.4.             e contemporaneamente rendendone pressocchè giornaliera la detenzione, con diminuzione dei costi commerciali e finanziari, ma anche facendo, in tempi brevi, minimizzare il saggio d’interesse, a causa d’una valanga d’offerta di capitale.

4.1.2.11                   E questa innovazione, dello squagliamento del denaro, quali problemi porterà ai produttori, a cui – a dire il vero - il denaro interessa esclusivamente per conservare la circuitazione, richiesta dalla divisione del lavoro?

4.1.2.11.1.             Per loro nessuno, dato che non hanno mai e poi mai voluto sottomettere la domanda ai loro capricci, umori, velleità di guadagno, aspettative, paure e preoccupazioni.

4.1.2.11.2.             I produttori hanno solo bisogno:

4.1.2.11.2.1.        di far cessare l’illusione che si possano vendere i nostri propri prodotti, senza che nessuno li debba comprare;

4.1.2.11.2.2.        nonchè d’impegnarci tutti, vicendevolmente a sempre, a subito ricomprare esattamente per lo stesso importo che abbiamo ricavato.

4.1.2.12                   Se - sia a causa della reciprocità di questo impegno morale che dell’innovazione tecnologica introdotta nel denaro – ogni venditore reinvestirà immediatamente in altra merce, se na ha bisogno ;

4.1.2.12.1.             alternativamente consentendo di farlo ad un altro, a cui abbia prestato il suo denaro, ma del tutto senza riserve materiali, cioè senza imporre condizioni gravose al prestito;

4.1.2.12.2.             se insomma ci consapevolizzeremo tutti che - rinunciando al privilegio che, come consumatori, vantavamo contro il produttore - avremo così anche rotto le catene, che tanto ci danneggiavano come produttori!

4.1.2.12.3.             se siete maturi e pronti per alzare il sipario sopra una proposta, inaudita e sovversiva, di una costrizione contro la domanda;….. allora permetteteVi d’osservare per la prima volta il tipo di denaro, in cui abbiamo introdotto questa famosa costrizione all’offerta.

4.1.3.                   PRESENTAZIONE DELL’ ICEMONEY (MONETA DI GHIACCIO) GESELLIANA[7].

 

4.1.3.1                      Essa verrà emessa in biglietti da[8] 1-2-5-10-20-50-100-500 euro, con una faccia dedicata alla grafica anti-falso e l’altra con un sistema di righe-colonne, formanti celle - con ivi indicata una serie di date settimanali (multisettimanali per i tagli minori).

4.1.3.1.1.                Oltre a questi soliti tagli, verranno emessi foglietti di spiccioli (centesimi), di formato come dall’illustrazione, in tutto e per tutto simili ai francobolli, (ivi compresa la perforazione di distacco),

4.1.3.1.2.                che servono sia a pagare - a mezzo distacco dal resto del foglio-madre - gli importi minori di un euro, sostituendo quindi gli spiccioli precedenti da 1-2-5-10 e 50 centesimi;

4.1.3.1.3.                sia anche a convalidare il valore facciale dei biglietti maggiori, incollandoli nelle celle in corrispondenza della scadenza (settimanale o plurisettimanale) ivi indicata (vedi illustrazione);

4.1.3.1.4.                ma presso le casse pubbliche, che provvedono continuamente ad emettere foglietti nuovi, questi spiccioli, una volta divisi dal foglio-madre, non saranno più accettati in pagamento.

4.1.3.2                      L’icemoney si squaglia, perde settimanalmente un millesimo (0, l % ) del valore facciale, e ciò a cura e spese del momentaneo possessore, che ha l’obbligo di confermare il valore facciale con l’incollaggio dei summenzionati spiccioli.

4.1.3.2.1.                Per esempio, nella figura sottoriportata, il biglietto da 20 iceeuro è stato convalidato fino alla scadenza mensile di marzo 2005.

 

4.1.3.2.2.                Il momentaneo possessore di qualunque banconota, cercando di risparmiarsi tale perdita, cercherà allora di disfarsene il più presto possibile, perché - se lo avrà ancora alla data del 05 aprile - dovrà incollarci 2 x 4 = 8 centesimi, prelevandoli da un foglietto di spiccioli.

4.1.3.3                      Si è così introdotta una costrizione temporale per la circolazione monetaria, in pratica inducendo ognuno a pagare per contanti le sue spese oppure a rapidamente depositare il gruzzolo presso le Casse di Risparmio,

4.1.3.3.1.                che però, altrettanto velocemente, mireranno a rifilarlo con la concessione di un prestito, se necessario attraendo il contraente con un abbattimento del saggio d’interesse.

VALORE del BIGLIETTO

SPICCIOLI da APPLICARE

 

Cent.

CADENZA

1

1

Ogni dieci settimane

2

1

Ogni cinque settimane

5

1

Ogni due settimane

10

1

Ogni settimana

20

2

Ogni settimana

50

5

Ogni settimana

100

10

Ogni settimana

500

2 x 50

Ogni settimana

 

4.1.3.3.2.                Quando sono esauriti gli spazi predisposti - e datati - per gli spiccioli, la banconota viene ritirata dalla circolazione e sostituita con una nuova.

4.1.3.4                      Scopo di icemoney è far cessare la preferibilità - dovuta alla sua mancanza di deterioramenti temporali - del denaro come merce:

4.1.3.4.1.                infatti, mentre a qualunque altro prodotto naturale la ritenzione apporta costi ed un deterioramento, che solo può essere rallentato ma non impedito, solo il possesso di denaro, a causa della sua particolare materia prima, non era soggetto a perdita alcuna.

4.1.3.4.2.                Ciò offriva al suo possessore tempo per intervenire sul mercato, od anche di ritirarsi, mentre qualunque proprietario di merci deve esser sempre frettoloso.

4.1.3.5                      Così si sarà definitivamente eliminata quella possibilità di mandar le trattative per le lunghe - che per il produttore - ma, attraverso lui, in definitiva, per la classe operaia - si risolveva inevitabilmente:

4.1.3.5.1.                nel migliore dei casi nell’obbligo di uno sconto (il cosiddetto 'pronta cassa'), ma, nel peggiore, anche in un obbligo di vendita sottocosto, ed a cui finora - costoro hanno sempre dovuto umilmente adattarsi.

4.1.3.6                      Da parte della pubblica amministrazione non c’è mai stato un tentativo del genere [9]: perchè? ……dato che il bisogno di denaro - che c’è sempre stato e sempre ci sarà - non avrebbe certo consentito di preferirne un tipo ad un altro:

4.1.3.6.1.                E dato che gli uffici valutari sarebbero stati facoltizzati ad adeguare tecnicamente la distribuzione di denaro alle necessità del mercato, affinchè permanesse fortemente stabile il prezzo medio delle merci,

4.1.3.6.2.                esercitando tale loro dovere, essi allora avrebbero dovuto emettere denaro, quando i prezzi tendono al ribasso, mentre ritirarlo dalla circolazione, quando tendono al rialzo, perché i prezzi dipendono solamente e completamente dalla quantità di denaro disponibile.

4.1.3.6.3.                Questa constatazione sui compito che un qualunque ufficio valutario avrebbe dovuto adempiere, rafforza la necessità dell’icemoney.

4.1.3.6.4.                Essi non dovranno più sonnecchiare in attesa del giorno 27 - come han sempre fatto finora – abbandonando, fiduciosamente ma pigramente, la valuta nazionale all’enigmatico, cosiddetto valore intrinseco, dell’oro, a tutto vantaggio della speculazione, dei capitani di ventura, e degli usurai;

4.1.3.6.5.                ma, invece, intervenire in modo deciso e risoluto, con pugno di ferro, proteggendo e preservando il commercio corretto contro tutte le insidie.

4.1.3.7                      In considerazione dell’estrema importanza del commercio-estero sarebbe poi da auspicarsi una più energica conduzione dei cambi, sotto l’egida internazionale.

4.1.3.7.1.                Ma finché non si sia raggiunto ciò, si avrà sempre la possibilità di gestire la stabilità dei prezzi nazionali quando con il dosaggio del rapporto denaro-credito quando con variazioni delle quantità monetarie in circolazione.

4.1.3.8                      Comunque la conversione della moneta metallica contro icemoney dovrà rimanere completamente libera: chi non volesse separarsi dall’oro, se lo tenga pure, solo informato che l’oro - come già in precedenza l’argento - avrà ormai perso il diritto di libera coniatura,

4.1.3.8.1.                che quindi le monete non saranno più accettate in pagamento a termini di legge e, scaduto il termine di conversione, neanche dalla Banca d’emissione.

4.1.3.9                      Per pagamenti dal e verso l’estero, ci si servirà, come in passato, del sistema delle lettere di cambio, con cui le banche e/o i commercianti cureranno la riscossione delle merci esportate,

4.1.3.9.1.                saldando, col ricavato, il pagamento di quelle importate; per gli importi minori si potrà abitualmente usufruire dei vaglia postali.

4.1.3.9.2.                Ugualmente nessuna novità per chi vuole acquistare prodotti nazionali per l’esportazione, o prodotti esteri per l’importazione, e che, con l’ufficio valutario, potrà negoziare il fabbisogno in oro al prezzo del corso giornaliero.

4.1.3.10                   Poichè in tal modo la circolazione monetaria verrebbe ad essere ridotta di un 5.2% annuo e quindi, in Germania, di 200-300 milioni, per evitare conseguenze sui prezzi, l’Ufficio valutario dovrà curare la riimmissione periodica di tali importi attraverso denaro nuovo;

4.1.3.10.1.             ciò equivarrà, per lo Stato ad un incasso periodico e regolare, imprevedibilmente ottenuto come conseguenza secondaria della riforma valutaria, e sul cui impiego, anche se di rilevanza secondaria, occorrerà prendere decisioni.

 

 4.1.4. CONSEGUENZE DELL’ INTRODUZIONE DELLA ICEMONEY

4.1.4.1.                CONSEGUENZE SUL COMMERCIO:

4.1.4.1.1.                Continuità della circolazione monetaria e, con essa costante e crescente aumento del giro d’affari.

4.1.4.1.2.                Smercio continuo ed agevolato, causa la costrizione temporale.

4.1.4.1.3.                 Sparizione delle stasi, sia commerciali che economiche.

4.1.4.1.4.                 Eliminazione delle consuete cause provocanti la flessione e crollo dei prezzi (Crac).

4.1.4.1.5.                 Eliminazione delle oscillazioni dei prezzi (basse congiunture) che finora avevano indotto nell’economia un andamento sinusoidale (alternanza di periodi di rialzo e di ribasso unitamente a cambiamenti di prezzo delle merci e del denaro.

4.1.4.1.6.                 Eliminazione delle speculazioni a carattere borsistico e speculativo.

4.1.4.1.7.                Generale semplificazione del commercio con riduzione dei suoi costi.

4.1.4.1.8.                 Superfluità di un gran numero di punti commerciali [10] e corrispondente riduzione degli addetti al commercio, a tutto vantaggio o del consumo o della produzione di merci.

4.1.4.1.9.                 Conseguente riduzione dei ricarichi commerciali dall’attuale 30-40% ad un 10-15%.

4.1.4.1.10.              Inutilità dei dazi protettivi e conseguente passaggio al libero scambio.

4.1.4.1.11.             Conseguente eliminazione delle cause economiche delle guerre.

4.1.4.1.12.             Introduzione di una stabilità valutaria nei traffici mondiali, vantaggiosa per tutti.

4.1.4.2.                  SU CAPITALE, LAVORO E SALARIO:

4.1.4.2.1.                Il denaro viene privato della sua capacità di fruttificare, venendo relegato, come del resto già avvenuto per il lavoro, al ruolo di semplice merce.

4.1.4.2.2.                Sostenutissima offerta delle molte eccedenze liquide verso i beni strumentali, investimenti, appartamenti ecc.ra., senza più riguardo alla loro redditività (plusvalore, rendita), con effetto autoisterizzante.

4.1.4.2.3.                Eliminazione immediata e definitiva della disoccupazione con totale utilizzazione di qualunque eccedenza di manod’opera.

4.1.4.2.4.                Discesa lenta (ma continua) del saggio d’interesse che poi, nel caso d’introduzione di Ice-money in tutti i paesi del mondo, a poco a poco finirebbe col praticamente sparire.

4.1.4.2.5.                Aumento progressivo dei salari fino all’eliminazione completa del plusvalore, anche se quello proveniente dalla rendita agraria, sarà spazzato via solo dall’altra nostra grande riforma, eliminante la proprietà privata del suolo ('liberterra').

 

4.1.4.3.                  SUL RISPARMIO:

4.1.4.3.1.                anche se verrà, in tempi brevi, privato della crescita da interessi [11] - viene tuttavia enormemente potenziato per la sparizione di tutti i costi che il saggio d’interesse finora assicurava al capitale;

4.1.4.3.2.                riduzione dei prezzi al consumo conseguente al quasi dimezzamento dei costi commerciali, dovuta alla ristrutturazione funzionale del commercio favorito dalla continuità e rapidità di vendita, inoltre non più interrotta da stagnazioni e crisi.

 

4.1.5.                         ‘Per un nuovo mondo antropometrico’di Francesco Raucea, il riassunto, del 1995, del suo ‘Saggio su una moneta di ghiaccio’del 1960.[12]

4.1.5.1                      Notizie d’agenzia informano che in Inghilterra si sta collaudando un portafoglio elettronico, cioè un minicalcolatore tascabile in grado di sostituire la cartamoneta, come illustrato nel seguito:

4.1.5.1.1.                gli sperimentatori asseriscono trattarsi del futuro prossimo; unitamente alla raccomandazione di non fermarsi solamente al e.businnes[13], gli pervenga il mio ringraziamento - perché da 35 anni aspettavo tale momento!

4.1.5.1.2.                Ma, amici Inglesi, non fate come gli ottocenteschi selvaggi - contro cui combattevano i Vostri antenati - che riusciti a strappare un fucile ad un Vostro caduto, si affrettavano ad impugnarlo per la canna e ad usarlo come mazza[14]:

4.1.5.1.3.                l’ EIC[15]può essere - come vedremo - un potente strumento di evoluzione umana e di perequazione fiscale, solo casualmente coincidente con un computer tascabile.

4.1.5.1.3.1.           Per chiarire le idee, schematizziamo un acquisto: acceso il suo EIC e digitata la password, l’acquirente pone il trasduttore ottico alla portata di quello dell’EIC del venditore, chiama la funzione portafoglio, digita l’importo della spesa (campo numerico),

4.1.5.1.3.2.           ed il suo codice contabile (campo alfanumerico) mentre i dati costanti (data, ora, dati identificativi controparte) vengono scambiati, invece automaticamente, dagli EIC intercolloquianti; la conferma dell’operazione fa acquisire definitivamente i dati.

4.1.5.1.3.3.           Quando la memoria di massa sta per esaurirsi, il titolare, per operare ulteriormente, o va in banca oppure ci si collega via modem e scarica la sua movimentazione economica sulla memoria di massa del macrocomputer della banca;

4.1.5.1.3.4.           Un Direttore Finanziario d’agenzia[16] per ogni sportello ed ecco che, FISCALMENTE NULLA PIU’SFUGGE, sino al punto che Raffa-Raffa-il-Fisco, alla fine dell’anno, può inviare lui, al titolare, la sua dichiarazione dei redditi già compilata e non solo esattissima, esauriente e completa, ma anche a costi ridottissimi:

4.1.5.1.3.4.1.       perché tutta la digitalizzazione delle contabilità avviene a cura e spese dei titolari,

4.1.5.1.3.4.2.       perché gli sportelli da provvedere di Difa sono infinitamente meno numerosi dell’attuale organico di Raffa-Raffa.

4.1.5.2                      Purtroppo, come in tutti i casi, per fare la frittata si devono pur sempre rompere alcune uova e, ovviamente, nessun uovo ti perdonerà mai d’averlo rotto;

4.1.5.2.1.                doveroso quindi segnalare alcune (delle più significative!) numerosissime rimostranze prospettatemi, a motivazione di feroce ed inesauribile opposizione:

4.1.5.2.1.1.           dal più intelligente dei miei cognati: “tu intendi dar vita ad uno stato di polizia fiscale, ad una schedatura di massa e continua, non solo contraria alla Costituzione, ma anche a qualunque stato di diritto; neanche Hitler avrebbe mai osato attuare, forse neanche pensare, simile turpitudine!

4.1.5.2.1.1.1.       Ne verrebbe totalmente sconvolta e distrutta la privacy del cittadino, fino al punto che - poiché ogni gratificazione erotica è direttamente od indirettamente collegata a movimentazione economica –

4.1.5.2.1.1.2.       ad esempio la moglie, controllando le cenette od i soggiorni alberghieri del coniuge, potrebbe sgamare subito se ha l’amante[17]!

4.1.5.2.1.2.           da Bottino[18]: “An vedi che propone 'sto tutto matto!..........e dopo come la prendiamo LA STECCA !!!”

4.1.5.2.1.3.           da Totò CANNAMOZZA[19]: “bestiale riforma proposta da un infame nordista per strangolare il solito Sud ed isole, privandole della loro unica industria locale e disponibile, cioè il sequestro di persona!!”

4.1.5.2.1.4.           ed infine - la più strampalata di tutte - da una piacente (ma insoddisfatta ed inibitissima) nobildonna, allora circa quarantenne,

4.1.5.2.1.4.1.       a cui i lunghi, troppi anni, trascorsi in collegio religioso, avevano certo insegnato una perfetta conoscenza mnemonica delle Sacre Scritture, ma la più completa ignoranza di attività molto più essenziali e davvero vitali;

4.1.5.2.1.4.2.       così ella commentò il mio progetto dell’ EIC:"Et faciet omnes, pusillos et magnos, et divites et pauperes, et liberos et servos, habere characterem in dexetera manu sua aut in frontibus suis.

4.1.5.2.1.4.3.       Et nequis possit emere aut vendere nisi qui habet characterem, aut nomen bestiae, aut numerum nominis ejus. Hic sapientiae est. Qui habet intellectum computet numerum bestiae.

4.1.5.2.1.4.4.       Numerus enim hominis est; et numerus ejus sexcenti sexaginta sex[20]”......... Raucea non torna, Francesco sì……..Lei ha, per caso, altri nomi ‘F’?"

4.1.5.2.1.4.5.       Avendo confessato che effettivamente nei miei sette nomi figuravano anche Ferdinando e Filippo, la nobildonna concluse d’aver, di fronte a sé, il ‘666’, l’Anticristo, la bestia che stava preparando Armagedon[21], vade retro Satana!!!

4.1.5.2.2.                Altre contumelie, improperi e maledizioni ho ricevuto da ragioneri, commercialisti, consulenti e burocrati fiscali, categorie, ambetre, messe ovviamente a dieta, e poste dinnanzi allo spettro della cassa integrazione.

4.1.5.2.3.                Replico a tutti: E’un problema di graduazione dei valori ; a mio giudizio IL RAGGIUNGIMENTO DI UNA SUFFICIENTE PEREQUAZIONE FISCALE E’NECESSITA’PRIMARIA e PREPONDERANTE PER QUALUNQUE STATO DI DIRITTO[22] 

4.1.5.2.3.1.           . .... allora, per conseguire tutto ciò, pazienza se verrà un po’limitata - comunque, non esageriamo, non certo in modo distruttivo! - la privacy.

4.1.5.2.4.                E poi già possiamo finir tutti schedati[23], e preferite forse le inique e vergognose istituzioni fiscali dell’abominevole[24] Stato socialborghese?!?

4.1.5.2.4.1.           ……….. vi rendete conto che, ad esempio, ogni volta che un contribuente da 50.000 €. di reddito, uno da 10.000 ed un disoccupato pagano la benzina lo stesso prezzo;

4.1.5.2.4.2.           ogni volta che pagano la stessa aliquota IVA del 19%[25], si consuma un vero e proprio MACROSCOPICO ed INCOSTITUZIONALE DELITTO FISCALE, che - facendo perdere la credibilità nello Stato - giustifica pienamente qualunque evasione:

4.1.5.2.4.3.           quello è il vero delitto e non certo la mia tassazione sul risparmio; eppure Voi tutti, SEPOLCRI IMBIANCATI, tacete e consentite allo scippo perfettamente tranquilli[26] !!!

4.1.5.3                      Con l’EIC, comunque, non si rende possibile solo questo eccellente e definitivo rimedio contro l’evasione fiscale, né solo un sistema contabile-fiscale, di grande semplicità, equità e risparmio:

4.1.5.3.1.                per familiarizzarVi col concetto di circolante elettronico (e.icemoney), correlandomi con le Vs. notizie di stampa, sono entrato nel mio saggio dalle conclusioni ;

4.1.5.3.2.                rientriamo a sfogliarlo rapidamente, prestate pazientemente il Vostro orecchio all’ascolto di tesi VERAMENTE INAUDITE!!

4.1.5.3.3.                Purtroppo, come accade con qualunque altro elaborato, è solo potendoselo stendere completamente davanti e soffermandosi ad esaminarlo, prima nell’insieme, poi zummando nei minimi particolari, che se ne riesce ad apprezzare pienamente il valore e la qualità.

4.1.5.3.4.                Qui, per ragioni di spazio, ciò non è possibile[27]: per il momento pertanto, miei RARI lettori accettate, apoditticamente ed assiomaticamente, le seguenti conclusioni, credendomi sulla parola che non solo sono dimostrabili, ma anzi integralmente dimostrate.[28]

4.1.5.3.4.1.           Un qualunque sistema è “fisico” quando tenderà a ripristinare automaticamente quelle condizioni di equilibrio che siano state arbitrariamente alterate;

4.1.5.3.4.2.           (Clausius) l’entropia dell’universo tende ad un massimo, di conseguenza tutti i sistemi fisici tendono spontaneamente alla distribuzione dell’energia, nonchè alla configurazione di suo contenuto minimo.

4.1.5.3.4.3.           Ne consegue che il sistema economico capitalista, che già viola leggi morali[29] ma umane, si è anche arbitrariamente ed abusivamente collocato al di sopra delle leggi divine[30] della fisica, che pur governano tutto l’universo:

4.1.5.3.4.4.           Infatti il saggio d’interesse - incrementando l’angelico capitale con il diabolico kapitale - ostacola e fà retrocedere la naturale variazione entropica;

4.1.5.3.4.5.           però è veramente facile rifisicizzare il sistema economico; tuttosommato occorre semplicemente CREARE LE CONDIZIONI PER ELIMINARE IL SAGGIO D’INTERESSE[31]: sia questo ‘PAZZO’, il nostro parìa ed il nostro chandalla[32]!

4.1.5.3.4.6.           Il sistema economico comunista, pur venuto dopo, non ha saputo né avvantaggiarsi dell’esperienza altrui né tantomeno trovare la soluzione, cioè l’eliminazione del saggio d’interesse[33];

4.1.5.3.4.6.1.       poiché ogni successore, come la fenice, nasce e si alimenta dalle ceneri, cioè dall’esperienza di ogni predecessore, sarà lo scontato[34] fallimento di ambedue questi inumani sistemi a dare l’avvio alla nostra rivoluzione antropometrica.

4.1.5.3.4.7.           Il saggio d’interesse e la sua filiazione, la rendita parassitaria, sono uno stupro ed una vessazione permanente nonché:

4.1.5.3.4.7.1.       un’odiosa cambiale, tratta dallo ieri contro l’oggi, che intorpidisce ed handycappa colui che manifesta sulla terra le sembianze del creatore.[35]

4.1.5.3.4.7.2.       un drammatico freno allo sviluppo socio-economico nazionale, costringendo l’imprenditore - cioè la struttura portante dell’economia, sorgente di ricchezza e di posti di lavoro, del benessere generale! - non solo a tirare una pesante carretta per dura salita,

4.1.5.3.4.7.3.       e non solo frenata ma anche contemporaneamente venendo iniquamente salassato, vampirizzato dal piccolo-grande sgorbio, il saggio d’interesse[36]

4.1.5.3.4.7.4.       l’affossatore dell’economia di praticamente tutti i paesi in via di sviluppo[37].

4.1.5.4                      Qualunque sistema economico non può che essere enormemente avvantaggiato dalla massimizzazione della velocità di circolazione della moneta, almeno finchè essa non dà origine al deprecato consumismo.

4.1.5.4.1.                Per tale ragione il risparmio, non finalizzato e quindi visto come indebita immobilizzazione del denaro, va penalizzato con l’Imposta sulla Giacenza Media (IGM)

4.1.5.4.2.                Essa va calcolata con la stessa procedura con cui adesso si contabilizzano gli interessi bancari[38]: solo il suo saggio è negativo (diventando prelievo fiscale); le aliquote proposte erano

GIACENZA MEDIA €.

 IMPOSIZIONE IGM %

2.500

8

5.000

15

10.000

18

Oltre 10.000

20

 

4.1.5.4.3.                L’elusione dell’IGM (altrimenti basterebbe conservare i soldi nell’EIC!), è resa impossibile dall’effetto icemoney[39], ottimo anche per stimolare la velocità di circolazione, ottenuto dall’Imposta sul Circolante (ICIR):

4.1.5.4.3.1.           ogni EIC è infatti programmato per automaticamente squagliare, alle ore 24 di ogni giorno il tre per mille del contante in esso memorizzato,

4.1.5.4.3.2.           aliquota di oltre il 100% annuale, ma solo apparentemente iniqua, dato che la si può eludere facilissimamente, trasferendo prima delle ore 24.00 la somma dal proprio EIC alla banca (anche senza andarci basta un modem),

4.1.5.4.3.3.           salvo analogamente riprelevare il necessario alle ore 0.01 del giorno dopo), però così implementando la più equa IGM.[40]

4.1.5.5                      L’IGE[41] era allora (anni 60) tassa già vigente in Italia, con aliquota attorno al 3%: pur condividendone le ragioni istituzionali, ne deprecavo l’incostituzionalità, cioè la sua non progressività e volentieri correggevo simile inconveniente!

4.1.5.5.1.                L’IGM poteva apportare ad un deprecabile consumismo perchè la sua più semplice elusione era rappresentata dallo spendere tutto; avvantaggiava enormemente i lavoratori dipendenti e ceti a basso reddito,

4.1.5.5.2.                dato che con giacenza bancaria tendente a zero si sarebbe praticamente pagata solo l’IGE sugli incassi; mi preoccupai di ciò decidendo l’IGU e non dimenticando, in tal sede, le critiche che avevo già fatto all’IGE, schematizzandone la riscossione nel seguente modo:

4.1.5.5.2.1.           ogni anno apposita Commisione avrebbe formulato ONESTAMENTE[42] il Plafond-di-sopravvivenza della famiglia media, tenendo conto della sua composizione e della sua residenza geografica; il PLASO sarebbe stato completamente esente dall’IGU ed il suo importo avrebbe costituito plafond del tenore di vita, secondo il seguente schema

 

%IGU

% IGE

Sino al valore del PLASO

Esente

3

Sino al doppio del PLASO

10

5

Sino al triplo del PLASO

20

12

Oltre il triplo

Da studiare

 

4.1.5.5.2.2.           IGE ed IGU sono riscosse elettronicamente ed in via presuntiva, nella percentuale provvisoria del 5% ognuna: per ogni incasso la banca (o l’EIC) accredita al correntista il 95%, per ogni pagamento gli addebita il 105% versando questi 5% sul conto dell’Abominevole, salvo fare il conguaglio a fine d’anno.

4.1.5.5.2.3.           un tanto al mese, invece riaccredita al cliente (detraendolo dal conto dell’Abominevole) i maggiori prelievi effettuati sul 1° plafond del PLASO (il 5% per restituzione dell’IGU che ne è esente, ed il 2% di differenza IGE.

4.1.5.5.3.                Come si può vedere tutta questa fiscalità è inevadibile, economicissima, computerizzata e senza bisogno dei maledetti burocrati e delle loro lunari[43] scartoffie.

4.1.5.6                      Si era così delineata una nuova Weltanschauung, concezione del mondo, il Sistema Economico della Sinistra, pervenendo ad un nuovo MONDO A MISURA D’UOMO, anzi di ULTRAUOMO, secondo l’EVOLUZIONE ULTERIORE auspicata e prevista dal mio amato Fritz[44].

4.1.5.6.1.                Intravedevo una netta interconnessione tra ambiente e suo equipaggio, una specie di fenomeno di auto-isteresi: dopo essersi dovuto, da sempre e molto adattare all’ambiente, SOPPORTARLO, l’uomo avrebbe finalmente incominciato ad invece CALZARSELO ADDOSSO,

4.1.5.6.2.                ricevendo da questo nuovo habitat, finalmente idoneo e favorevole, le risorse economiche e di tempo libero per ulteriormente evolversi lui, in un crescendo inarrestabile e grandioso, il MONDO ANTROPOMETRICO!

 

4.1.5.7                      Nel 1960, mi ero proiettato così follemente in avanti che queste tesi hanno avuto bisogno di ben trentacinque anni per trasformarsi da fantascienza in profezia: che abbia ragione anche sul resto?!

4.1.5.8                      E se questo NUOVO MONDO ANTROPOMETRICO - come spero - Vi intriga ed affascina, sappiate che non dovrete emigrare, né studiare altra lingua, né adattarVi a nuovo clima, né dovrete combattere Indiani:

4.1.5.8.1.                il suo cielo è già sopra di Voi e le sue notti risplendono, meravigliosamente rischiarate dalle Vostre stesse stelle;

4.1.5.8.2.                inginocchiandoVi potete subito baciare la sua terra generosa, sudata e benedetta! e le sue case sono le Vostre case;

4.1.5.8.3.                solo - evoluzionisticamente ! - è, da Voi, distante anni luce .............. oppure un solo passo OLTRE - purchè TUTTI sappiate e vogliate farlo!!!

4.1.5.9                      Come il serpente, distendendo le nuove squame al tiepido sole, guarda, con distacco e disprezzo la vecchia pelle che pure fu sua ma, ma che ormai solo gli impediva di crescere;

4.1.5.9.1.                come il benefico chirurgo asporta, con un taglio sanguinoso, tessuti – in precedenza forse anche insostituibili ed indispensabili alla sopravvivenza - ma ora necrotizzati o divenuti velenosi e distruttivi;

4.1.5.9.2.                così dovete consentirmi d’amputarVi il saggio d’interesse ed la rendita parassitaria, trapiantandoVi invece la fondamentale legge, il comandamento unico, predicato da mia madre:

4.1.5.9.2.1.                                                 NE’RICCHEZZE NE’FELICITA’CONSUMERAI IN QUANTITA’MAGGIORE DI QUELLA DA TE CREATA[45].

 

4.1.5.10                   ….Ma folle io, che – un po’postumo, un po’postero – parlavo lingua semplice, eppure incomprensibile per queste orecchie, …….l’Italia giocava alle carte / e parlava di calcio nei bar! ….e per esservi ascoltato bisogna avere in mano o un pallone od una testa mozza!

4.1.5.10.1.             Italia, Italia, che annienti i tuoi profeti, crocifiggendo l’evoluzione ulteriore: quante volte ho già io - come la chioccia, cercato di raccogliere i tuoi figli sotto le mie ali, purtroppo senza riuscirci!!

4.1.5.10.2.             Italia - io penso più colpevole che sciagurata! - che prediligi ed accetti la moneta falsa di chi molto promette senza nulla mantenere, lasciandoti irretire dagli specchietti per allocchi[46] ieri del CAF oggi del PAB!:

4.1.5.10.3.             aggrappati ora - e con tutte le tue forze - a queste mie teorie sul fiscalismo monetario che - altro che solo riforma fiscale! - son veramente un biglietto d’ingresso per un nuovo mondo!!

4.1.5.10.4.             Questo mio grido - insieme di stupore, di dolore e di speranza - ti pervenga riscuotendoti ed esaltandoti, PERCHE’ NON CERTO LA RITIRATA IO SUONO, MA L’ASSALTO, CHIAMANDO TUTTI I RIDESTATI ALL’APPELLO ED ALL’ ALZABANDIERA!!

 



[1] N.d.t.: 'das die Motten nicht fressen', letteralmente 'che le tarme non lo divorino'

[2] N.d.t.: 'die Handelsgewinne zusammenschmelzen', letteralmente 'nel contempo facendo scemare i guadagni commerciali', ma 'Gewinne, letteralmente 'guadagni’mi è apparso usato impropriamente e quasi sicuramente nel senso di 'Einnahme', cioè 'incasso', dato che nessun commerciante rinuncerà mai al suo guadagno, mentre sarà probabilmente addirittura favorevole ad una contrazione dei suoi incassi, a parità di profitti, cioè provocata da una riduzione dei costi! Del resto G. non è contrario ad onesti guadagni per i commercianti (vedi comma 3.11.3.3.2.) .... (appunto come nella traduzione resa).

[3] N.d.t.: ed oggi (2005) possiamo e dobbiamo, purtroppo dire la stessa cosa dell’euro!!

[4] N.d.t.: la traduzione spagnola, di G.figlio, attribuisce questa grascia all’indennizzo della guerra franco-prussiana del 1870, ma in tedesco ciò non è precisato, anche se è probabilmente vero.

[5] N.d.t.: ‘Indem wir also als Käufer die Erzeugnisse der anderen zurückweisen, stoßen wir uns alle gegenseitig unsere Erzeugnisse zurück. Wenn wir das Geld nicht den Erzeugnissen unserer Mitbürger vorzögen, wenn wir an Stelle einer angestrebten und doch unerreichbaren Geldrücklage eine Vorratskammer anlegten und diese mit den Erzeugnissen unserer Mitbürger füllten, so brauchten wir unsere eigenen Erzeugnisse nicht in kostspieligen Läden feilhalten zu
lassen, wo sie durch die Handelsunkosten großenteils aufgezehrt werden.’Letteralmente 'Finchè noi, come acquirenti, rifiutiamo i prodotti altrui, costoro, reciprocamente, si vedran costretti a respingere i nostri. Finchè noi non tireremo fuori il denaro per il prodotto dei nostri concittadini, preferendo un’inesauribile ed irraggiungibile accumulazione di denaro ad una dispensa riempita coi prodotti dei nostri concittadini, noi avremo bisogno d’affidare i nostri prodotti a negozi esosi e costosi, dove essi rimarranno invenduti per l’eccesso di costi commerciali.’Il concetto è non ben espresso, nidificato e contorto almeno da mettere in affanno i traduttori e da spingere il sottoscritto, per il meglio del lettore, a fornirne una trasposizione, nonchè a spostare l’inizio alla fine: non nego che un poderoso aiuto all’interpretazione e formulazione della traduzione fornita mi è stato dato dallo studio dell’aberrante situazione del commercio italiano post introduzione dell’euro!!

[6] N.d.t.: come sempre la storia si ripete: è esattamente la situazione creatasi in Italia post-euro!

[7] N.d.t.: Non presente in tedesco, traduco dall’appendice dell’edizione inglese (1958): metodi di Applicazione dell’effetto Ice-money. “Ci sono davvero molti metodi di applicare l’effetto icemoney, ma i più importanti sono: Icemoney tabellare, Icemoney con marche da bollo, Icemoney-serie, ed Icemoney Supplementare. Icemoney tabellare era la prima proposta di G. In 'Riforma della Valuta come Ponte verso lo Stato Sociale’(1891), G. suggerisce, lasciando una sola faccia della banconota per uso grafico antifalso, d’inserire sull’altra una tabella ("d’arrugginimento della banconote" come lui la chiamò) coi 52 valori decrescenti, dal 100% (del valore facciale) iniziale al 95% della fine dell'anno, con successione settimanale. Questo progetto, che presenta qualche vantaggio dal punto di vista dei banchieri, rimase sino alla prima edizione di NWO (1906). Icemoney con marche da bollo, fu suggerita a Gesell da Giorgio NORDMANN, un commerciante svizzero e fu adottata da Gesell dalla seconda edizione di NWO (1916) in poi. E’la forma descritta in questa traduzione. Tale realizzazione ha il grande vantaggio, rispetto alla tabellare, di non moltiplicare x 52 i tagli delle banconote, circostanza che farebbe letteralmente impazzire i cassieri, ed è stata poi quella usata in tutti gli esperimenti pratici attuati (in Germania da Hans Timm durante la vita di Gesell, e, a Schwanenkirchen (? N.d.t.: o Schwanberg?) nel 1931, dall’imprenditore minerario Hebecker, nell’esperimento dei "Wära" di Timm, in Austria dal Sindaco di Wörgl nel 1932, e nei più tardivi esperimenti USA. Con Icemoney Serie ciascuna banconota è stampata annualmente in quattro o più serie distinte, con una serie di barre trasversali corrispondenti ad una scadenza: a quella data essa viene sostituita con un’altra previa riscossione dell’importo liquefatto. Questo sistema consentirebbe d’applicare l’effetto Icemoney anche agli spiccioli. Con Icemoney Supplementare il deprezzamento legale (mostrato dalla retrostante tabella) è compensato, dal cedente al ricevente, in ciascuna transazione da un pagamento supplementare con spiccioli, come attualmente avviene, in molti paesi, per l’IGE (Imposta Generale sull’Entrata); esso è, in pratica, un caso particolare della Tabellare. Durante la grande depressione americana degli anni 30, quando negli Stati Uniti, malgrado gli sforzi del governo liberale quasi non vi fu più circolazione monetaria, fu presentata al Senato e Camera dei Rappresentanti Bankhead - Pettengill, Bill (1933) una proposta di legge per stampare un miliardo di $ in banconote da 1 $ del tipo a marche da bollo, proponendo di farci attaccare, ogni settimana, 2 c. di marche (deprezzamento 100% a fine d’anno) (N.d.t.: è il tipo di banconota suddescritto; la proposta di legge non fu ovviamente approvata). In Svizzera, nel 1948, il Parlamento Federale, con l’emendamento Bernoulli - Schmid (1948), propose un piano per applicare l’effetto Icemoney alle emissioni della Banca Nazionale Svizzera. Esso prevedeva - in caso di rilevamento statistico di rallentamento della velocità di circolazione e per contrastare l’eventuale stagnazione - di facoltizzare la Banca ad intervenire ritirando e sovrastampare al ribasso (ma col limite del 6% del valore facciale) tutti i tagli maggiori di banconote, per immettere in circolazione l’importo così recuperato con nuove banconote. Teoreticamente l’effetto Icemoney potrebbe essere applicato anche con un’inflazione annua, regolare e continua del 5%, trovando però modo d’indennizzare, con qualche sistema collaterale, i crediti a lungo termine termine. (Infatti l’inflazione irregolare ma continua degli ultimi anni, grazie all’effetto Icemoney ha sì eliminato - anche senza Icemoney - depressione e disoccupazione - ma a complete spese dei creditori, generando molti e pesanti disturbi economici). G. aveva comunque respinto costantemente sia il piano di svalutazione programmata 5% annuo (con compensazione ai creditori di lungo periodo), come pure le proposte d’aumentare il parametro dell’effetto Icemoney ben al di sopra della percentuale del cosiddetto 'sconto pronta cassa’(che il denaro contante consentiva ai commercianti di lucrare) e che a lui era risultato appunto del 5% annuo. Ma G. non condannò mai definitivamente le altre proposte, ben sapendo che l’effetto Icemoney, come la maggior parte della tecnica valutaria doveva essere determinata sperimentalmente. (Bibliografia: Prof. Irving Fisher: Stamp Scrip (1933); Fritz Schwarz: Das Experiment von Wörgl (1950); Karl Walker: Die Technik der Umlaufsicherung des Geldes (1952). La Biblioteca di New York ha inoltre una notevole raccolta di materiale su realizzazioni locali americane dell’effetto Icemoney.” sui pericoli per il pluralismo, indotti dalla icemoney cartacea e che mi diressero verso la sua variante elettronica, raccomando di leggere i commi 0.1.3.3.i. “matteotti critica l’icemoney”

[8] N.d.t.: nel testo originale '1-5-10-50-100-1000 marchi', ma si è preferito aggiornare all’euro l’unità di conteggio.

[9] N.d.t.: anche se G. non sembra saperlo, c’era già stato un medioevale espediente del genere, detto dei 'Brakteaten’(vedi 0.1.2.3.1.2.3.nota 36)

[10] N.d.t.: La previsione è giustissima perchè, mentre nelle attuali circostanze il numero dei punti vendita è proporzionato al fabbisogno di punta (onde evitare troppo fila che farebbe perdere il cliente), ottenendo, per gli acquisti, un andamento di règime (cioè un loro acquisto quasi uniforme durante l’orario di apertura) si potrebbe ridurre il numero degli esercizi, con vantaggio sui prezzi.

[11] N.d.t.: ho inserito questa doverosa precisazione, per evitare che si affermino taciuti gli elementi controproducenti, come regolarmente fanno i nostri politici e sindacalisti.

[12] Le note che seguono, sino alla fine del capitolo, sono tutte del traduttore (F. Raucea) anche se non portano l’acronimo 'N.d.t.'; ho aggiornato in €. i valori, allora espressi in lire; per conoscere meglio il mio lavoro vedi i commi 0.1.i., cioè il libro ‘Tanto Vi dovevamo’che lo riporta largamente; ricordo brevemente che nel 1960, attraverso considerazioni sull’indispensabilità e la circuitazione del ciclo ‘lavoro-capitale-lavoro’– allora e tuttora assicurato dal profitto, ma prevedendone il progressivo assottigliamento (immancabilmente verificatosi) e probabile azzeramento a seguito del continuo aumento del capitale, ero autonomamente arrivato anch’io al concetto di moneta deperibile; apprese le riserve di Matteotti - in merito ai gravissimi pericoli per il pluralismo di una icemoney cartacea – svoltai sull’ipotesi di una icemoney elettronica, che li evitava completamente oltre ad offrire la perfette perequazione fiscale, l’impossibilità di evasione fiscale ed un mucchio di altri vantaggi: tutto bellissimo, meraviglioso col solo piccolo ed insignificante difetto di essere allora pura fantasia, perché richiedeva un minicomputer portatile a quei tempi fantascientifico; ma quando nel 1995 le riviste tecniche inglesi incominciarono a parlare dei tentativi di realizzazione di un portafoglio elettronico………..

[13] Inglese, “affare elettronico”

[14] la terribile forza della consuetudine rende difficile usare correttamente un’innovazione persino dopo averla vista usare correttamente dalla mano altrui!

[15] acronimo di ElectronicIcemoneyComputer, lo strumento, indispensabile per l’attuazione della icemoney, e della fiscalità monetaria. provvisto di tastiera e di memoria di massa, nonché avente la possibilità di rapportarsi e colloquiare con altri EIC o macrocomputer, localmente con un trasduttore ottico (raggi infrarossi), a distanza via modem. La protezione dei dati è costituita da password, tipo - per intenderci - il già esistente e notissimo Bancomat. Costo previsto dall’amico, ingegnere elettronico, DOTTI, tenuto conto anche dell’elevatissima produzione di massa, in circa £. 270.000 (*), con tendenza ad aumentare per i modelli di maggior memoria o plurifunzionali (per non portarsi tanti aggeggi in tasca, possiamo ormai immaginare di conglobarlo con un telefono cellulare ed avente anche le funzioni di documenti d’identità, libretto d’assegni, orologio, calcolatrice e rubrica telefonica): solo un po’più di un portafoglio griffato!….costo decisamente accettabile, anche in considerazione degli enormi risparmi che consentirebbe; (*) attualmente (2005) presumibilmente 250 €.

[16] Nel seguito acronimato in Difa; nel mio nuovo sistema economico-monetario il sistema bancario doveva, praticamente e costantemente, sentirsi sul collo l’alito del Ministero delle Finanze, pur rimanendo del tutto distinto ed autonomo rispetto allo Stato.

[17] Quante storie per uno scopalizio! ...... prometto solennemente di prevedere una funzione pagamento in nero che non consenta (se non fiscalmente) il riscontro di controparte !!!

[18] Già segretario del partito che mi sta nel cuore!

[19] esponente di rilievo sia della Andrangheta che della Democrazia Cristiana calabrese

[20] Si tratta di Apocalisse 13.16-18, traducendo "E (la bestia, l’Anticristo) farà in modo che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi abbiano nella mano destra o nelle loro fronti il suo carattere (da intendersi forse come il marchio del bestiame, la lettera iniziale del nome, in segno di appartenenza) e che nessuno possa vendere o comprare senza prima esibire il nome (della bestia) od il numero corispondente al suo nome. Qui si deve dar prova d’accortezza perchè chi avrà intelletto potrà calcolare il numero della bestia e, viceversa, dal numero (che è 666) ricavare il nome." Si possono dare almeno tre interpretazioni diverse, incominciando con l’assonanza tra 'sex’e 'sesso’(eterno autentico bersaglio del clero e meglio evidenziata nel testo superiore), seguitando col far corrispondere le cifre all’ordinamento delle lettere dell’alfabeto (per quello latino appunto 'FFF'), o riferendosi al modo di scrivere i numeri arabi con le lettere, usuale almeno in greco ed in latino, non so in aramaico. Però, in tal caso, si viene totalmente a dipendere dall’intelligenza della traduzione (sicura quella dal greco in latino, ma potrebbe anche essercene stata una dall’aramaico (lingua madre di Giovanni, che però scriveva l’Apocalisse a Patmos, in Grecia) in greco: i numeri greci sono infatti diversi dai latini, ad esempio 5 è V in latino ma pgreco-sopralineato (acronimo di 'penta') in greco; mentre la nobildonna interpreta 666 come tre F (sesta lettera dell’alfabeto italiano), se il traduttore dal greco ha tradotto consapevolmente (cioè adeguandosi ai caratteri latini in cui 666 = DCLXVI), le prime quattro consonanti farebbero pensare a 'Dioclexiano’(che poi effettivamente aveva messo, per i Cristiani, il divieto di vendere e di comprare se non avessero prima abiurato.); non conoscendo tutta la trascrizione in lettere dei numeri greci, non posso invece avanzare supposizioni sulla decrittazione, se il traduttore non sia stato consapevole ed il 666 debba riferirsi ai numeri greci. Preziosa mi fu l’abitudine familiare di leggere e commentare le sacre scritture, arricchendole con tutta l’eccezionale cultura e comprensione di mia madre e, come vedremo, è solo un ignobile denigratore chi afferma che esse non apportano ad alcun risultato pratico....!! Il caso clinico si presentava talmente grave e preoccupante da probabilmente richiedere un vero e proprio esorcismo, ma a cui io, allora venticinquenne, preferii sostituire un più banale (ma forse più risolutivo) tentativo d’insorchismo.; mortificai la nobildonna, consapevolizzandola che ne sapevo parecchio più di lei che: aveva scelto l’interpretazione più banale, tanto per colpevolizzarmi; che ignorava di Diocleziano, e di 'Armagedon', che significava semplicemente 'appuntamento in montagna’(dall’aramaico 'Har’= 'montagna'; 'Megiddo’= 'incontro, appuntamento', da interpretarsi probabilmente come 'incontro ad alto livello umano'); che inoltre ignorava anche l’interpretazione, non aprioristicamente escludibile, numerica goliardica [allora comune sui banchi di matematica ed ingegneria, in equazioni scritte per raccontare le proprie avventure (o, forse e più probabilmente, sogni) erotici] secondo cui - con riferimento al fenomeno dell’erezione maschile - ‘6’=’pene arrapato’, ‘9’=’pene barzotto’, ‘0’=’vulva, donna’ecc.ra, dando origini ad equazioni del tipo 6+0 = 3e+5o+9, dove le lettere erano gli acronimi di 'eiaculazioni’ed 'orgasmi'; perché, se io le apparivo un 666 era solo colpa sua, dato che, vedendola così piacente, mi imbufaliva, facendomi ritornare bestia, mentre - se fosse stata meno inibita - avrebbe potuto far con me Armagedon (inteso come incontro ad alto livello umano) e ricondurmi a 999! ……. divenne la mia più accanita sostenitrice.

[21] Apocalisse, 16.16: "Et congregabit illos in locum, qui vocatur hebraice Armagedon." = 'E s’incontreranno in un luogo detto, in ebraico Armagedon'.

[22] l’attuale Repubblica Italiana è purtroppo infatti solo Stato dei “dritti“ 

[23] ci si riferisce ovviamente ai soli Italiani, il cui segreto bancario è sornionamente abolito dagli art. 32 e 33 della legge 413 del 31/12/91 (decreto Amato) !!! Che poi Raffa-Raffa per il momento non se ne avvalga, è un’altra questione, che rientra nell’enorme problema dell’evasione fiscale. La cui minore responsabilità è attribuibile ad un contribuente in legittima difesa, che autotutela la sua sopravvivenza, perchè continuamente ed iniquamente vessato; la maggiore alla burocrazia, ma con la seguente distinzione. Il suo strato migliore, la tollera condividendone la suindicata valutazione fisiologica; mentre al resto, infingardo ed abulico e spesso con vizi da generale e stipendio da caporale, tale andazzo fà infinitamente comodo per pescare nel torbido.

In merito, si sorrida col seguente apologo Sufi: NASRUDIN e le LUMACHE.

Uscito di casa alle quattro del mattino, per una partita di caccia alle lumache (di cui è proverbiale la lentezza), NASRUDIN torna a casa col buio e tutto infangato, mentre la moglie, che ne è golosissima, si affretta a svuotare il cesto. “Quattro sole lumache in sedici ore!.........come è possibile?!?!?!” - urla la moglie indispettita.

“Cara - risponde Nasrudin - TUTTE LE ALTRE CORREVANO TROPPO!!!!”

E’purtroppo un triste e drammatico dato di fatto che tutto il complicato e costosissimo apparato repressivo dell’abominevole e turpe stato socialborghese sia costantemente impegnato a PERSEGUIRE FISCALMENTE il contribuente già noto e già fiscalmente solvente; per quanto riguarda gli evasori, invece, ................corrono troppo!

[24] Nel senso, etimologico, di 'lontano dall’uomo', ‘non federalista'

[25] Valore del 1995, ora (2005) al 20%

[26] Per la comprensione dei non esperti: la Costituzione Italiana, art. 53, impone, per il prelievo fiscale, i criteri di perequazione (cittadini ugualmente ricchi dovrebbero risultare ugualmente paganti) e di progressività (ogni imposta dovrebbe colpire con maggiori aliquote i plafonds di reddito più elevato). NE CONSEGUE L’ASSOLUTA INCOSTITUZIONALITA’DI ASSOLUTAMENTE TUTTE LE IMPOSTE INDIRETTE, non progressive, e DELLA MAGGIOR PARTE DELLE IMPOSTE DIRETTE, applicate spesso in modo assurdo e distorto; prendiamo ad esempio il caso dell’ ICI, non progressiva e nella maggior parte dei casi neanche perequativa: si pensi al classico caso dell’appartamento da 150.000 € comprato da una coppia di sposi con 75.000 € contanti, resto mutuo (debito); mentre sono, di fatto, proprietari solo di mezza casa, QUESTI SPOSI PAGANO INVECE L’ICI SULL’INTIERO, MENTRE LA BANCA (di fatto, economicamente, proprietaria di mezza casa) NON PAGA PROPIO UN TUBO !!!........alla faccia della perequazione fiscale !!! Oltretutto, simile delinquenziale imposizione, TASSANTE ANCHE I DEBITI!!, è disincentivante economicamente (interpreta: tutti cercheranno di evitare l’acquisto di un immobile a cui dovranno esser costretti con altre forme di terrorismo economico), apportando drammatiche conseguenze che abbiamo pagato e stiamo pagando tutti i giorni con una recessione spaventosa. E’questa la ragione per cui sarebbe il caso d’incominciare a pensare a qualche fucilazioncella dei ministri delle finanze che si siano succeduti dal 1946 ad oggi: però sempre democraticamente anche se penso che in caso simile il quorum sarebbe assai facilmente raggiunto! La Costituzione anche sancisce – inspiegabilmente - la protezione del risparmio (art. 47) che sembra tassato dalla mia riforma: ma che cosa si dovrebbe allora tassare?…..per cortesia non mi si dica il necessario, come è stato fatto finora!!!!!

[27] Con le novità teoriche è ancor più difficile comprimere al 10% conservando la comprensibilità .......perdonatemi se sarò, a volte, un po’oscuro: avendo spazio a disposizione saprei non esserlo.

[28] Per la comprensione della grafia e dei concetti del seguito: si adotta la consuetudine che il carattere K (usata al posto della C) deteriorizza: “capitale” sarà pertanto ogni accumulo di lavoro umano, energia sacrale e decisamente positiva; chi ha amato il padre, cioè il lavoro, rispetti il figlio, cioè il suo accantonamento-finalizzato in bene rifugio, accorgimento reso necessario sia da circostanze temporali negative (come, in agricoltura, il variare delle stagioni), sia dal naturale decadimento senile della propria capacità produttiva; “kapitale” sarà invece la sua mostruosa filiazione, cioè qualunque reddito da capitale E NON DA LAVORO !!

[29] Non solo la proprietà immobiliare privata: fui, da una madre molto germanica, allevato e condizionato all’obbedienza di un solo comandamento, una sola legge morale che però racchiude e sintetizza in sè tutte le altre: NE’RICCHEZZE NE’FELICITA’CONSUMERAI IN QUANTITA MAGGIORE DI QUELLA DA TE CREATA! In vita mia ho veramente maneggiato molti milioni di €., ma sempre consumando, per me e famiglia, il valore (fortunatamente elevato!) del mio lavoro e considerandomi, di tutto il resto, solo il - per grazia di Dio e volontà della nazione - valido e corretto Amministratore, nel nome e per conto di quella Società Umana che mi aveva espresso !

[30] riporto, a memoria, la bellissima e piena di religiosità affermazione di Einstein: ”studiare la fisica è investigare il pensiero di Dio”, anatomizzare un’opera grandiosa, alla ricerca - anche e soprattutto - del suo progettista; ora chiamiamo un fisico ed un economista e chiediamogli di schematizzare l’evoluzione di un sistema energetico-economico, in base ai propri studi e propria esperienza: il fisico darà per scontato un dimezzamento dell’energia del sistema in un certo numero di anni, mentre l’economista, ad interesse composto, ne prevedrà, il suo raddoppio in sette anni! Non è forse assurdo tutto ciò?!?!

[31] Con l’eliminazione del tasso d’interesse, spariva la teoria della fruttificazione; conseguentemente dovevano sparire anche tutte le rendite parassitarie, che solo da quella traevano la loro giustificazione, in particolare gli affitti ed i canoni e tutte quelle altre cambiali tratte dal passato contro il futuro, cioè dai padri contro i loro stessi figli!: l’unità immobiliare produrrà solo il suo ammortamento, successivamente passando in proprietà alla Comunità, come succede per qualunque cespite ammortizzato; essi, unitamente al titolo obbligazionario saranno comprati non più per ottenere un reddito, bensì PER ELUSIONE FISCALE, perchè detenere il liquido in banca avrebbe significato esporsi all’IGM. Per esaltare la funzione di bene rifugio degli immobili, prevedevo che lo Stato, con fidejussione del prezzo di carico (d’acquisto), ne consentisse poi, in qualunque momento, la monetizzazione immediata del valore non ancora ammortizzato, a semplice richiesta del proprietario; avvenuto (a carico dell’utente) l’ammortamento dell’immobile ed il consecutivo suo passaggio nel patrimonio comunale, i conduttori sarebbero stati invece gravati dei soli oneri condominiali, e da una quota annuale di concessione, comunque non troppo discosto da una rata d’ammortamento, perchè altrimenti - poichè tutti, in tal caso, si sarebbero messi ad aspettare la concessione di una tale unità agevolata - poteva rimanerne interrotto il ciclo produttivo; questi oneri di concessione avrebbero però sostituito la maggior parte degli altri balzelli, imposti dall’Abominevole, con enorme vantaggio sociale. Il saggio d’interesse (ed i conseguenti profitti di capitale) è, all’analisi, il principale - ma non solo - responsabile dell’inflazione, onnipresente anche se in misure assai diverse, perché crea un potere d’acquisto per un bene che non esiste: cosa è stato infatti prodotto in cambio? Infatti il saggio d’interesse remunera solo le concessioni temporanee all’uso di danaro o bene strumentale, cioè aria fritta, è solo la rimozione d’un ostacolo a produrre (peraltro inesistente ed arbitrariamente apposto dal sistema economico) !! Da ciò la conclusione che l’interesse è la mazzetta, la bustarella che l’imprenditore versa al kapitale, per poter pervenire alla realizzazione d’un programma produttivo, mazzetta per niente diversa da quella regolarmente richiesta dai burocrati dell’Abominevole stato socialborghese! L’osservazione che l’inflazione, alla fin fine, finisce col dipendere dalla sommatoria di tutti gli interessi, mazzette, fitti, canoni, plusvalenze indebite, stipendi non guadagnati ed altre puttanate del genere mi aveva portato alla formulazione del seguente postulato: L’ inflazione esprime, e quantizza macroscopicamente, il grado dI MICRO- iniquita’ del sistema economico che l’ ha generata.

[32] Terminologia mutuata da Nietzsche, che, a sua volta l’aveva presa dall’India di Manu, divisa in caste: parìa è un membro dell’ultima casta, gli intoccabili, mentre per chandalla (da cui è probabilmente derivato il nostro italiano “scandalo”) s’identificherebbe il figlio di una bramina stuprata da un parìa.

[33] riconosciuto sia in Russia che in Cina, ignoro la situazione a Cuba

[34] Tesi del 1960, e che, per l’epoca, in quanto al comunismo sembrava fantascienza, anche se ora la sappiamo puntualmente verificata !!!! Quanto dovremo aspettare ancora per la fine di un capitalismo, tra l’altro non più contenuto dallo spauracchio comunista? Infatti, per l’economia l’ideale sarebbe stato che - come il coccodrillo ed il leone del Barone di Münchausen - comunismo e capitalismo si fossero divorati vicendevolmente, non rimanendo che le due innocue codine!|

[35] Si evidenziava questa schizofrenia: nell’economia capitalista, il genitore, intestandogli un immobile, è convinto di aver lavorato a favore della prole, che lo affitterà e ne godrà la rendita parassitaria, senza invece rendersi conto che, per regola di simmetria, egli lo ha inginocchiato e sottoposto a tutte le altre rendite di ritorsione dell’altrui capitale, accumulato da altri bravi genitori sempre altrettanto convinti d’aver operato per il meglio !!. Pertanto, in definitiva, il livello di vita di qualunque giovane verrà a essere condizionato dal rapporto tra il capitale ereditato da lui, senz’altro limitato, e la somma di quello mondialmente ereditato dagli altri - certamente tendente ad infinito - per cui questo quoziente, inevitabilmente tende a zero. Invece, abolendo la rendita, CONSIDERANDO TUTTI I GIOVANI DI OGGI UGUALMENTE FIGLI DEGLI EX-GIOVANI DI IERI, ognuno viene ad ugualmente usufruire, pro quota, di questo capitale enorme (globalizzazione del capitale) e, rinunziando ad un epsylon (*), guadagna, pro quota, un infinito ! (*) epsylon = carattere dell’alfabeto greco, usato, in matematica, per indicare una quantità molto piccola.)

[36] Nell’ambiente capitalistico l’imprenditore deve contemporanemente corrispondere sia gli interessi che le tasse, mentre nella mia nuova Sparta interessi e tasse coincidono perché, in pratica, lo Stato si finanzia essenzialmente con una specie d’interesse (percentuale negativa) sulla circolazione elettronica e con le concessioni immobiliari (interesse sul capitale).

[37] Vedi conclusioni congresso Copenhagen della primavera 95; altra schizofrenia evidenziata: gli Amerikani dapprima pretendono interessi dai terzomondisti; questi allora muoiono di fame; allora gli Americani, che poi sono il più buon e sodale popolo della terra!, si smandruppano per mandare aiuti economici gratuiti; da qui la mia ironica affermazione: se qualcuno muore di fame, non regalargli un pesce e non perder neanche tempo ad insegnargli a pescare, ma ABOLISCI INVECE IL SAGGIO D’INTERESSE e l’altro farà da solo !!

[38] Matematicamente tale formula è: Si giacenzai x Ni giorni x coeff. IGM /365; poiché (1995) 100.000 miliardi(£.=50 miliardi €.) di circolante, per il complesso fenomeno del credito bancario, generano circa 500.000 miliardi(£.=250 miliardi €.) di depositi, con le aliquote indicate il gettito di tale imposta era da me previsto in circa 50.000 miliardi(£.=25 miliardi €.=. Si noti che in certi periodi forti economicamente, ad esempio in Svizzera ed in certe banche furono realmente applicati interessi negativi: il depositante cioè pagava per ottenere la gestione e la conservazione del suo denaro, similmente a quanto qui ipotizzato.

[39] “moneta di ghiaccio” in inglese, una qualificante definizione per una moneta che, insomma, perde di valore durante la sua circolazione né può quindi essere conservata a lungo fuori del frigorifero (leggi: Banca); nessun detentore di essa avrebbe più potuto permettersi di pretendere saggio d’interesse sul deposito, per non finire “Allo squaglio!” Da Plutarco, Vite Parallele, Vita di Licurgo (forse leggendario legislatore di Sparta): .......sostituzione di tutte le monete d’oro e d’argento con altre esclusivamente DI FERRO........che allo stato incandescente veniva privato della tempera con aceto, affinchè il metallo, svigorito e difficile da lavorare, non potesse più essere impiegato per altri usi. Fate anche Voi il passaggio all’estremo limite delle tesi licurghiane: perverrete anche Voi dove arrivai io .

[40] L’ICIR (acronimo di 'Imposta sul CIRcolante), non progressiva e quindi, a mio giudizio, sgraditamente incostituzionale, è solo un ripiego, uno spaventa-contribuente per dissuaderlo dal trattenere lungamente (teoricamente anche indefinitivamente) nell’EIC i suoi incassi: certo non fornirà un gran gettito, però è necessaria per evitare l’elusione dell’IGM.

[41] Acronimo di “Imposta Generale Entrata”, come il successivo IGU è Acronimo di “Imposta Generale sull’Uscita”

[42] Non certo tipo l’Indice ISTAT dei prezzi al consumo.........., regolarmente manipolato da e pro-governo!! Il “PLASO” usato nel seguito è acronimo di ‘Plafond di sopravvivenza’

[43] Non mi può stare certo simpatico un bigotto come il Presidente Scalfaro (che da deputato schiaffeggiò una giovane che aveva un decolté troppo spinto): a Suo onore, comunque, il coraggio di tale aggettivo, da lui effettivamente usato contro il Mod. 740 del tempo. (Il mod-740 'lunare’(io avrei aggiunto anche parecchio sadico) era quello, appunto, della dichiarazione dei redditi.)

[44] Posso veramente dire d’esser stato allevato con pane e Nietzsche !

[45] Per consapevolizzarVi sul come si diventa quel che si è (*), consentitemi di riferirVi l’ammirevole racconto di mia madre: “Sul Sinai l’ingegner Javhè aveva offerto a Moshe la scelta tra dieci comandamenti od uno solo; Moshe, che era ovviamente giudeo, prima di rispondere chiese ”Quanto costano?” “Ugualmente nulla, perché sono, entrambi i lotti, del tutto gratuiti!” “Allora dammi il lotto da dieci! - disse Moshe, certo d’aver così fatto l’affare.

E passarono mille anni e sorse una diatriba tra un gruppo di diavoli su quale fosse il comandamento più importante. Bevvero moltissimo mentre discutevano e, non trovando l’accordo, risolsero infine di mandare Mephisto, ormai completamente ubriaco, a porre il quesito a Jeshua Hanotzri (**), allora ritiratosi a meditare nel deserto.

Con grandissimi problemi d’equilibrio, Mephisto, ebbro ma pur sempre provocatorio, salì sopra una pietra rotonda, dicendo: “Jeshua! con giuramento solenne io prometto di rispettare tutte le leggi che riuscirai a darmi prima che io caschi.......”

“NE’RICCHEZZE NE’FELICITA’CONSUMERAI IN QUANTITA’MAGGIORE DI QUELLA DA TE CREATA!”

[46] rivisitazione degli specchietti per allodole realmente usati dai cacciatori; seguono due acronimi, quello notissimo di Craxi,Andreotti,Forlani, come il seguente, invece da me inventato, di Prodi, D’Alema, Berlusconi.