4.5. I primi passi della neonata Icemoney.

 

SINTESI: 4.5.1.i: L’iceeuro come mezzo di scambio; 4.5.2.i: L’iceeuro come mezzo di risparmio.

 

4.5.1. L’ ICEEURO COME MEZZO DI SCAMBIO.

 

4.5.1.1.                    Osserviamo più attentamente il primo biglietto da cento-iceeuro, fresco di stampa, capitatoci: come dovremo regolarci quali suoi proprietari o possessori?

4.5.1.1.1.                Al primo gennaio esso vale sui mercati, nei negozi, nelle banche, ed in tutti gli uffici pubblici, 100 €, mentre al 31 dicembre varrà solo un po’meno di 95:

4.5.1.1.2.                ciò significa che, per utilizzarlo, verso quella data, per pagare una cambiale, un conto, una cartella esattoriale, pari al suo valore facciale, il possessore dovrà aver incollato, sul retro del biglietto, spiccioli per 5 € circa!

4.5.1.1.3.                Che gli è successo? Niente di diverso di quanto accade alle merci, il cui valore è funzione sia della quantità che della qualità:

4.5.1.1.4.                nè più nè meno come un certo uovo, più passa il tempo più perde le caratteristiche merceologiche originarie, fino a diventare un uovo marcio che nessuno più vuole,

4.5.1.1.5.                così ogni singolo biglietto di 'iceeuro', squagliandosi si modifica anch’esso continuamente, prendendo le distanze dal suo maximum iniziale:

4.5.1.1.5.1.           se la qualità di euro - come unità di conto - è immutabile, eterno fondamento di tutti i calcoli, invece la quantità d’ogni biglietto è definito da una sequenza discensionale di valori, avente per limite superiore il valore facciale.

4.5.1.2.                    Non è dunque successo niente di diverso di quanto succede a tutte le cose: solo la tipologia, il concetto è eterno, ma la singola entità, che di volta in volta la rappresenta, è invece mortale e, come tale, sente il bisogno di divenire ed infine d’estinguersi.

4.5.1.2.1.                Non è dunque successo niente di diverso, se non questa differenziazione tra il concetto dell’unità di conto ed il suo rappresentante pro tempore, così sottomettendo anche il denaro alla legge, naturale e generale del divenire e dell’estinguersi.

4.5.1.2.2.                Ed il titolare di questo denaro-deperibile dovrà pertanto tutelarsi come il commerciante fà con le uova, esitandole nel tempo più breve possibile: egli cercherà, in linea di principio, di rifilare ad altri il denaro e la inevitabile perdita con esso connessa.

4.5.1.3.                    Ma come potrà farlo se continuamente ne entra in possesso con la vendita dei suoi prodotti ed è tenuto ad accettarlo, pur ben sapendo il danno che il suo possesso può arrecargli?

4.5.1.3.1.                E’ragionevole supporre che – forzato a vendere la sua produzione in cambio di questo insidioso denaro – egli lo accetterà malvolentieri e giusto solo perché già mentre la realizzava sapeva che avrebbe dovuto scambiarla, perchè quello è ormai il solo denaro presente sul mercato, e che l’Abominevole produce e riconosce;

4.5.1.3.1.1.           ragionevole anche supporre che abbia pensato di ritardarne la vendita fino al momento della materiale necessità, ma che ne sia stato distratto dalla constatazione che sua produzione si sarebbe deteriorata, perdendo di valore;

4.5.1.3.1.2.           egli avrebbe così finito col rimettere, in quantità e qualità, interessi passivi e stoccaggio forse più, della perdita che può ora provocargli il possesso di questo denaro deperibile:

4.5.1.3.2.                quindi necessità è ragion sufficiente e, per conseguire lo scopo delle sue fatiche, è gioco-forza accettare i sospetti e stramaledetti iceeuro in cambio delle sue merci.

4.5.1.3.3.                A spingerlo ad accettare quel nuovo denaro, di cui ora è in possesso, ma che si squaglia mentre circola, ha quindi operato la solita costrizione, proveniente dalla natura dei suoi prodotti.

4.5.1.4.                    Riuscirà ora, ed al più presto a rifilarli, cioè a reperire un altro mentecatto che si accolli la perdita insita nel possesso dell’iceeuro?……perché ovviamente solo chi si trovi sotto costrizione, chi appunto si trovi nella sua identica situazione, accetterà questo denaro 'scomodo’:

4.5.1.4.1.                solo qualcunaltro che, come del resto lui stesso, avendo prodotto merce si trova nelle condizioni di ora doverla collocare velocemente, in considerazione della sua praticamente giornaliera perdita in quantità e qualità, sarà disposto a prendersi questa gatta da pelare.

4.5.1.4.2.                Così appre sul nercato un fenomeno nuovo e veramente notevole: il possesso di quel denaro fà immediatamente venire un’unanime e sostenutissima voglia di riconvertirlo in merce,

4.5.1.4.3.                nè più nè meno come il produttore di merci ha invece il prurito di convertirle in denaro, e la volontà della rapida realizzazione dello scambio è ora altrettanto condivisa da ambedue le parti:

4.5.1.4.4.                con lo scontato risultato, che, ora, nelle trattative sul prezzo, l’acquirente, non più potendo confidare sull’inalterabilità del suo oro per sottomettere il venditore, per costringerlo ad accettare le sue condizioni, non potrà più astenersi dall’acquisto.

4.5.1.5.                    Acquirente e venditore sono, ora e finalmente, 'ALLA PARI', nel senso che ormai entrambi sono, contemporaneamente e celermente, motivati alla realizzazione della transazione.

4.5.1.5.1.                C’è forse ulteriore bisogno di dimostrare che le condizioni di scambio ora sono diventate sia più corrette che più stimolanti, e che il commercio ne sarà quindi indubbiamente potenziato ?

 

4.5.2. L’ ICEEURO COME MEZZO DI RISPARMIO.

4.5.2.1.                    Ma ora facciamo il caso che il suddescritto centone, sia capitata nelle mani di un lavoratore-risparmiatore, o di un banchiere: che succederà, dato che anche nelle loro mani questo denaro si squaglia di continuo?

4.5.2.1.1.                Essi sono giunti al possesso di iceeuro per conversione delle precedenti monete d’oro, che quindi avrebbero potuto conservare, non essendo obbligati a sottomettercisi;

4.5.2.1.2.                ma, avendo lo Stato sbandierato ai quattro venti che, scaduto il termine, avrebbe rifiutato le tardive richieste di conversione, poi che avrebbero più potuto farci?

4.5.2.1.2.1.           .... giusto catenine, ma gli orefici, a fronte delle grandi quantità offerte, non avrebbero certo mancato di strapazzarli sul prezzo e poi, in conclusione, gli avrebbe rifilato i soliti iceeuro, per cui tanto valeva sorbirsi subito quell’olio di ricino, che ora stanno osservando nelle loro mani.

4.5.2.2.                    Se l’inutilità dell’oro demonetizzato li ha costretti alla conversione contro iceeuro, la perdita da squagliamento associata al suo possesso, li costringe però ora a nuovamente liberarsene, al più presto possibile, per farla ricadere su qualcun altro.

4.5.2.2.1.                E poiché li abbiamo supposti risparmiatori o capitalisti, per definizione non necessitano d’alcuna merce, e dovranno cercargli un compratore, utilizzatore, acquirente, in persone che invece ne necessitino,

4.5.2.2.2.                con la differenza, rispetto ai tempi precedenti, che ora non possono più farsi crescere l’erba sotto i piedi, ma devono sbarazzarsene nel minor tempo possibile.

4.5.2.2.3.                Pertanto lo offrono in prestito - come già altre volte avevano fatto con l’oro - ma con una sgraditissima novità……. quale rimpianto per quelle belle, interminabili trattative, piene di finti passi indietro, con cui avevano sempre condotto il bisognoso a prostrazione e conseguentemente all’interesse da essi voluto!!

4.5.2.2.4.                 ......ora è invece quest’ultimo a farlo ed a dire secco secco "Vi farò questo piacere ma quest’inezia è il solo e massimo riconoscimento che posso offrirVi, prendere o lasciare!"

4.5.2.3.                    Come tutti gli altri commercianti, indotti, dalla labilità merceologica della loro produzione, ad accettare lo stramaledetto iceeuro, la sua nuova LABILITA’ora costringe anche i finanzieri a non dormire sugli allori, e se l’inezia offerta non gli è gradita, allora dovranno:

4.5.2.3.1.                trasformarsi in commercianti, ricomprando oro o merci, magari quel vino, di cui si dice che invece col tempo sempre migliora e diventa più caro,

4.5.2.3.2.                depositarlo in banca oppure capitalizzare azioni, titoli di stato, concedere prestiti

4.5.2.3.3.                trasformarsi in operatori economici, costruendo o comprando case, aziende, imprese;

4.5.2.3.4.                insomma possono fare tutto ciò che usualmente si può fare coi soldi, assolutamente tutto fuorchè rinviarne, senza scadenza, l’impiego!

4.5.2.4.                    Chi accontentantandosi degli interessi offerti dal debitore, chi della rendita immobiliare della casa da costruire, chi del favorevole corso delle azioni, chi di quell’acquisto di pietre preziose o di vino,

4.5.2.4.1.                (che però richiedono custodia e magazinaggio, ed il cui prezzo di vendita - a causa del gran numero di persone che possono aver avuto la stessa geniale pensata - pur dopo la lunga maturazione nel deposito, potrebbe anche non assicurare la copertura delle spese per manutenzione ed immagazzinaggio),

4.5.2.4.2.                ma certo tutti, in un modo o nell’altro, dovranno velocemente rimettere in circolazione quel denaro, oggi meglio di domani, perchè il tempo di franchigia consentito è minimo.

4.5.2.5.                    Ma torniamo sul primo caso, è stato trovato qualcuno che ha preso in prestito il denaro; ma costui certo non avrà che un’idea in mente: investirlo in merci, o nella sua impresa, od in qualcosa del genere,

4.5.2.5.1.                perchè nessuno sarà così matto da prendere iceeuro a prestito per avere la soddisfazione di farseli squagliare in mano! ….. egli certo intende nuovamente rifilarli, cercando così di far ricadere su altri la perdita connessa col loro possesso.

4.5.2.5.2.                Così, quindi e sempre, tutto il denaro approntato dall’Abominevole diventa, sicuramente e subito, domanda produttiva:

4.5.2.5.3.                di riffa o di raffa, direttamente da parte del suo possessore, od indirettamente dal di lui debitore,

4.5.2.5.4.                ma questo denaro subito produrrà altra domanda di merci, ed in modo del tutto proporzionale alla sua intiera quantità in circolazione.

4.5.2.6.                    Ne consegue sia che la domanda non potrà mai più esser subordinata ai capricci del possessore di denaro, sia che, nella determinazione del prezzo attraverso la domanda e l’offerta, la velleità di superguadagno (sconto pronta cassa) dovrà finalmente esser lasciata da parte,

4.5.2.6.1.                che insomma la domanda sarà indipendente da aspettative commerciali, scopi speculativi (per rialzo o crollo dei prezzi), da previsioni di raccolto, della bravura dei politici, dalla paura di contraccolpi economici.

4.5.2.6.2.                che la domanda ora si trasforma - precisamente come l'offerta di patate, fieno, calcare, carbone ecc.ra. - in un’entità ponderabile e misurabile, animata ma non animosa;

4.5.2.6.3.                perché, a causa del innaturale stimolo inseritoci, il denaro ora non solo tenderà sempre alla velocità di circolazione massima possibile, ma anche stimolerà il miglioramento delle infrastrutture commerciali onde ulteriormente incrementarla; e ciò sotto qualsiasi condizione ipotizzabile.

4.5.2.7.                    Esattamente come la luna, silenziosamente e tranquillamente, procede nella sua orbita, bellamente fregandosene di quello che accade sulla terra, allo stesso modo l’iceeuro, completamente indipendente dai capricci del suo possessore, effettuerà il suo percorso attraverso i mercati.

4.5.2.7.1.                La domanda ormai sarà del tutto costante, sotto ogni condizione ragionevolmente ipotizzabile, nei giorni assolati come in quelli nuvolosi, nonchè proporzionale:

4.5.2.7.1.1.           alla quantità di denaro, legalmente prodotta e messa in circolazione sotto il controllo dello Stato;

4.5.2.7.1.2.           a quella massima velocità di circolazione della massa monetaria, consentita dalle esistenti infrastrutture commerciali;

4.5.2.8.                    Che potrà significare ciò per l’economia nazionale?..... che ora noi domineremo le fluttuazioni del mercato, e lo IUV potrà adeguare, semplicemente ed integralmente la domanda alle condizioni di mercato attraverso l’emissione od il ritiro di denaro,

4.5.2.8.1.                . ..... che d’ora in poi sarà solo un brutto ricordo del passato la domanda-risultato dell’umore del possessore di denaro, del piccolo borghese pauroso, dello speculatore, o anche della mentalità borsistica ecc.ra,

4.5.2.8.1.1.           perchè ora tale Ufficio, potendola stimare con sufficiente precisione, l’appronterà, nè più nè meno di come lo Stato attualmente prepara i francobolli o la classe operaia l’offerta:

4.5.2.8.1.2.           se i prezzi scendono, lo IUV appronta ed immette denaro in circolazione perchè questo denaro è la domanda, o, per meglio dire, la materia prima di essa; e se, invece, salgono lo IUV non brucia solo denaro ma, con esso, la domanda.

4.5.2.9.                    Così lo IUV sarà il dominatore della situazione di mercato, e per noi ciò significherà, nientepopodimeno che il superamento sia delle crisi economiche che della disoccupazione,

4.5.2.9.1.                perchè senza il nostro consenso i prezzi non potranno più nè scendere nè salire: ogni variazione, ascensionale o discensionale, non potrà che essere manifestazione della volontà dello IUV, a ciò preposto.

4.5.2.9.2.                Addio domanda sorgente dalla manifestazione velleitaria del possessore di denaro, ed elevante i prezzi al cielo[1], ma producendo recessione, disoccupazione e speculazione !

4.5.2.9.3.                .... con l’iceeuro ormai questo potere risiede nelle mani dello IUV che, correttamente intrerpretando il suo mandato, lo utilizzerà, invece e completamente a vantaggio dell’economia.

4.5.2.10.                 Chi abbia attentamente osservato il nuovo denaro, si sarà accorto dell’impossibilità di ulteriormente detenere casalinghe provviste di denaro ed abbandonerà questa millenaria ma superatisima necessità,

4.5.2.10.1.             perchè ciò ora comporterebbe una perdita continua: l’iceeuro pertanto le dissolverà tutte, sia quella del piccolo borghese ansioso, che quella del commerciante che invece pensava ad un colpaccio speculativo.

4.5.2.10.2.              E, sempre per l’economia nazionale, ciò che significherà? ....... che d’ora in poi ci sarà, in possesso del cittadino, solo quel tanto, di mezzo di scambio, destinabile agli acquisti immediati, e sicuramente insufficiente a provocare oscillazioni sui prezzi;

4.5.2.10.3.             che più nessuno potrà avere nelle sue mani lo IUV con la minaccia d’interventi sulla circolazione;

4.5.2.10.4.             che - non appena lo IUV ritiene necessaria una limitazione del denaro circolante - da depositi privati non potranno più esserci, sul mercato, interventi in deliberata contrapposizione, nè in un senso nè nell’altro:

4.5.2.10.5.             così consentendogli d’intervenire, per il conseguimento dei suoi indirizzi valutari, introducendo o ritirando, somme ben più limitate di quanto non sarebbe stato necessario sotto il Gold-standard.

4.5.2.11.                 Ma poi, alla lunga, nessuno neanche più si ricorderà di questa impossibilità, artificiosamente creatagli, di tesaurizzare presso di sè, perché la regolarità di circolazione del denaro renderà ciò del tutto superfluo:

4.5.2.11.1.             chi penserebbe a riempire una cisterna, cioè un recipiente limitato, finchè la regolarità della circolazione monetaria gli assicuri una sorgente di denaro perenne?

4.5.2.11.2.             Con l’iceeuro la domanda è definitivamente separata dai capricci e bizze del possessore del denaro, da cui in precedenza era inseparabile, mentre ora va a braccetto dell’offerta:

4.5.2.11.2.1.        l’iceeuro è infatti qualcosa di più di un mezzo di domanda, perché la impersona, essendo la sua incarnazione, che fisicamente va incontro ad un’offerta, invece, per parte sua, immutata.

4.5.2.11.2.2.        Stato d’animo borsistico, speculazione, krach, venerdì nero, ormai son solo ricordi:

4.5.2.11.2.3.        definendo 'energia economica potenziale’la massa del denaro predisposto, lanciata alla velocita di circolazione massima consentita dalle infrastrutture commerciali esistenti,

4.5.2.11.2.4.        il campo di definizione della sua unica variabile (velocità di circolazione) è stato talmente ristretto, dall’accorgimento valutario usato, che il valore minimo e massimo di tale intervallo ormai finiscono per praticamente coincidere!



[1] N.d.t.: mi si perdoni, ma il testo tedesco si prestava perfettamente a questa mia reminiscenza manzoniana, appena appena adattando qualche parola!