4.7.4. Un imprenditore.

 

SINTESI: argomento unico.

 

4.7.4.1.                    Certamente noi imprenditori abbiamo bisogno di smercio, vendita, transazioni regolari e sicure ed ordinazioni tempestive, ma praticamente solo di quello;

4.7.4.1.1                 perché se privi di robuste ordinazioni, non possiamo certo permetterci di continuare a produrre per il deposito, mentre solo un’industria non avente bisogno di mano d’opera addestrata e qualificata può licenziare,

4.7.4.1.2                 per poi riassumere, dopo ogni pausa da crisi, nuova e sconosciuta mano d’opera, permettendosi così di fare a meno della continuità di produzione;

4.7.4.1.3                 sian allora benedetti questi continui smercio e vendita, ce li si assicuri unitamente alle infrastrutture necessarie allo scambio dei nostri prodotti, ed a risolvere le problematiche tecniche ci penseremo noi, ciò è compito nostro e siamo stati formati per questo!

4.7.4.1.4                 ………Smercio, pagamento in contanti, prezzi stabili ed a tutto il resto ci penseremo noi!

4.7.4.2.                    Queste furono le richieste Confindustriali, durante gli studi preliminari di fattibilità, approdati poi all’iceeuro, che le ha compiutamente soddisfatte.

4.7.4.2.1                 Perchè cos’è lo smercio? .....vendita, nient’altro che vendita: scambio di merci contro quel denaro che, peraltro, provenendoci propio dalle vendite, assicura una circuitazione perfettamente chiusa!

4.7.4.2.2                 Adesso che l’iceeuro, in un certo senso, costringe il suo possessore all’acquisto - penalizzandolo con quell’accettabile squagliamento tutte le volte che non si sia ricordato i suoi doveri d’operatore commerciale –

4.7.4.2.3                 allora sempre ed in tutte le circostanze ipotizzabili ad ogni vendita subentra un nuovo acquisto; e quando ognuno è costretto a comprare per lo stesso importo, ricavato vendendo, come potrebbe più fermarsi lo smercio? L’iceeuro è riuscito ad assicurare la circuitazione del denaro!

4.7.4.3.                    In precedenza la domanda solo a chiacchiere era rappresentata dal denaro, mentre ora essa è realmente presente sul mercato, come lo era sempre stata l’offerta di merci:

4.7.4.3.1                 essa non è più campata per l’aria e non sarà mai più un palloncino alla mercè d’ogni pernacchia, politica, economica! non è più operatore-dipendente, banca-dipendente, usuraio-dipendente,

4.7.4.3.2                 perché attualmente il denaro non ne è solo la materia prima ma anche la materializzazione fisica: adesso il possessore di denaro corre appresso alla di lui domanda, perchè l’iceeuro lo conduce al guinzaglio come un cagnolino.

4.7.4.3.3                 E tutto ciò non solo è giusto, ma anche economicamente valido…… che potrebbe esserci di meglio per i produttori o possessori di merci?

4.7.4.4.                    Se non vogliamo ritornare all’economia patriarcale, il sistema economico deve assicurarci la richiesta dei nostri prodotti, perché noi siamo costretti a venderli rapidamente dalla loro stessa natura,

4.7.4.4.1                 dalla puzza che emettono, dallo spazio che occupano, dal rischio d’incendio, di putrefazione, del cambiamento della moda, dalla fragilità e da mille altre circostanze, di cui bisogna prevenire l’insorgere.

4.7.4.4.2                 E con un’offerta di merce così naturalmente trovatasi sotto costrizione, non era forse sommamente giusto, equo e naturale, che lo fosse anche la loro domanda, cioè l’offerta di denaro?

4.7.4.5.                    Finalmente ce ne si è accorti, provvedendoci con l’iceeuro, ed interrompendo la consuetudine di favorire solo i compratori; finalmente ci si è accorti che anche i venditori hanno le loro esigenze, perché altrimenti tutti i capricci dei primi avvengono a spese dei secondi!

4.7.4.5.1                 …….veramente troppo a lungo era durata quella situazione,….. come è potuto succedere che ad una soluzione così semplice si sia pensato solo adesso?!

4.7.4.6.                    Se attualmente manca lo smercio e i prezzi si flettono, - si dice “Niente di grave: si è lavorato troppo, superproducendo e così non c’è denaro abbastanza e manca la domanda”:

4.7.4.6.1                 lo IUV subito immette più denaro in circolazione, e poiché il denaro adesso impersona la domanda, così subito i prezzi tornano al punto giusto.

4.7.4.6.2                 A ciascuno le sue incombenze: noi lavoriamo e immettiamo le nostre merci sul mercato, creando l’offerta; lo IUV ne prende atto e le corrispondere, sul mercato, un’opportuna quantità di denaro, creando la domanda.

4.7.4.6.3                 Quindi, come l’offerta, adesso anche la domanda è prodotta dall’ingegno dell’uomo e non da sue velleità manipolatrici, da capricci, aspettative ambigue e speculative.

4.7.4.7.                    La domanda è ormai costruita esattamente così grande come la si vuole e come è necessario: noi dobbiamo solo mettere i nostri prodotti su uno dei due piatti della bilancia e lo IUV provvede ad equilibrare l’altro!

4.7.4.7.1                 E - se, in precedenza, l’amministrazione dell’Imperial Banca era solita trincerarsi dietro un mandato dichiarato troppo limitato e insulse frasi sulle esigenze della circolazione – ora, se il capo dello IUV dorme o viene meno ai propri doveri, viene subito e duramente censurato!….:

4.7.4.7.2                 perché attualmente non solo son stati ampiamente descritti i suoi doveri, ma gli si son anche equamente forniti i mezzi d’intervento:

4.7.4.7.3                 egli è il solo ed ufficiale responsabile del valore dell’iceeuro e della sua stabilità nei confronti del paniere, (anche se, in precedenza questa stabilità, come, del resto, pure la sua definizione, avevano lasciato parecchio a desiderare.)

4.7.4.8.                    Abbiamo cessato d’essere pedine nelle mani di capitalisti, banchieri ed avventurieri, dobbiamo più confidare attivamente nella Provvidenza divina, affinchè - come si suol dire - ci salvi dalla congiuntura.

4.7.4.8.1                 Adesso noi dominiamo la domanda, perché l’iceeuro, di cui abbiamo in pugno sia la produzione che la distribuzione è, di per , la domanda.

4.7.4.8.2                 Non mi stancherò mai di ripetere e d’evidenziare che noi ora vediamo - e possiamo afferrare e misurare - non solo l’offerta, ma anche la domanda, molta merce-altrettanto denaro, poca merce-poco denaro: questa è la direttiva dello IUV, sorprendentemente semplice e lineare.

4.7.4.9.                    All’opposizione – che dubita che con l’introduzione dell’iceeuro, davvero pioveranno ininterrottamente commesse sufficienti ad assicurare lavoro per tutti

4.7.4.9.1                 Confindustria notare che chiunque ora preferisce il possesso delle merci a quello del denaro e che ormai - a differenza di prima - si acquista fino a privarsene;

4.7.4.9.2                 in ogni casa vengono riapprontate e rifornite dispense, e, per esempio, chi sa di dover fare regali a Natale, per fare l’acquisto non aspetta certo la vigilia, invece comprando in qualunque momento ne abbia la disponibilità.

4.7.4.9.3                 Così ora qualunque giorno dell’anno diventa vigilia d’acquisti, e per la mia fabbrica di bambole ora arrivano ordini continui perché il frettoloso precipitarsi e la ricerca dell’ultimo minuto ora viene distribuito nel tempo.

4.7.4.9.4                 E ciò avviene per tutte le attività: chi ha bisogno di un soprabito invernale, non aspetta fino alla prima nevicata, ma lo acquista quando ha denari di troppo, ed anche se il termometro segna 30 gradi all’ombra!

4.7.4.9.5                 Perché al compratore ora il denaro brucia nella tasca almeno quanto al sarto la pezza che giace ancora imballata; l’iceeuro non lascia tranquillo il possessore, infastidisce, prude,

4.7.4.9.6                 ricordandogli continuamamente, che quel sarto – che momentaneamente non ha niente da fare - sarebbe ben contento se qualcuno gli commissionasse un vestito da uomo per il prossimo inverno:

4.7.4.9.7                 così accetterebbe il pagamento anche con quell’indisponente denaro che è l’iceeuro, tanto, per quanto possa deteriorarsi, non lo indisporrà mai così tanto come quella pezza di tessuto invenduta!

4.7.4.10.                 A causa di questo mutato atteggiamento del compratore verso l’acquisto all’ingrosso, molti di quegli esercizi commerciali – che vendevano col contagocce - dovranno chiudere;

4.7.4.10.1              inoltre, quando i compratori si mettono in cerca di tutto con molto anticipo, né sono più necessarie consegne immediate, il commerciante tende a non avere merce in giacenza, a solo raccogliere ordini,

4.7.4.10.2              mostrando un campione, personalizzabile a seconda delle esigenze ed a consegnare le merci arrivate magari direttamente dalla stazione: vendere così è certamente ben più conveniente.

4.7.4.10.3              Questa chiusura dei negozi al dettaglio, in cui cioè finora si era comprato tutto solo per l’immediato fabbisogno, costringerà anche il compratore più neghittoso a cambiare idea

4.7.4.10.4              uniformandosi, commissionando per tempo quelle merci di cui avrà bisogno, onde assicurarsi d’averle poi al momento giusto.

4.7.4.10.5              Con l’iceeuro si sarà così finalmente raggiunta anche quella meta – insperata anche se teoricamente auspicabile –

4.7.4.10.6              di far proporzionare il fabbisogno delle merci non dai commercianti, né come ipotesi di consumo, ma direttamente dagli stessi acquirenti e quindi su basi di perfetta corispondenza alla realtà.

4.7.4.11.                 Un generale e consistente vantaggio per tutti!….. perché finora i commercianti, per fare i loro ordini, dovevano stimare il fabbisogno del compratore, evidentemente con un non trascurabile margine d’errore;

4.7.4.11.1              ciò costringeva a liquidazioni, spesso anche in remissione, ovviamente ricaricando la perdita, di quel proprio errore, nei costi commerciali (e quindi, anche se indirettamente, sul consumatore).

4.7.4.11.2              Adesso invece a valutare il suo singolo fabbisogno ed il prezzo medio che vuole spendere è il consumatore, che, ovviamente, conosce entrambi assai meglio del commerciante, facendo praticamente sparire l’imprevisto.

4.7.4.11.3              Anche se ciò ha indubbiamente nuociuto alla professionalità della figura del commerciante, riducendolo al ruolo di espositore di campioni, sul fabbisogno di merci il produttore può star più tranquillo:

4.7.4.11.3.1.        perchè gli ordini trasmessigli, non esprimono i più o meno discutibili punti di vista personali del commerciante, ma quelli certi e reali dei consumatori;

4.7.4.11.3.2.        perché, con l’ordine, egli ha adesso, un quadro indiscutibilmente esatto dei cambiamenti, intervenuti sia nel gusto che nelle necessità dei consumatori, potendovisi così adattare sempre tempestivamente,

4.7.4.11.3.2.1.              senza quell’insicurezza - che predominava quando le ordinazioni, dipendendo solo dal punto di vista personale dei commercianti, erano spessissimo soggette ad improvvisi capovolgimenti, i cosiddetti cambiamenti di moda

4.7.4.11.3.2.2.              apportando notevole ed inutile invenduto: anche in tal senso l’iceeuro ci ha aiutati eliminando incertezza!

4.7.4.12.                 Ed infine, essendosi la vendita talmente facilitata da rendere inutile la competenza ed esperienza commerciale precedente, commerciante ora può essere qualunque perito-tecnico e conseguentemente la categoria dovrà certo adattarsi a ridurre le sue pretese,

4.7.4.12.1              dato che non sono certo costoro a mancare, bensì quelli contemporaneamente in possesso di entrambi quei requisiti.

4.7.4.12.2              Così, per ineludibile legge di concorrenza il reddito del commerciante dovrà inevitabilmente convergere su quello del perito-tecnico:

4.7.4.12.3              una conseguenza sgradevole per molti di quegli pseudo-operatori, che non dovevano il loro successo alle conoscenze tecniche, ma solo a quell’intuito commerciale, con l’iceeuro divenuto superfluo!

4.7.4.13.                 A vantaggio di chi finirà la contrazione, attualmente ancora in fieri, dell’utile commerciale? ......perchè da qualche parte dovrà pur finire: o in riduzione dei prezzi di vendita o, in definitiva, in aumenti per la produzione e/o salariali, non c’è alternativa!

4.7.4.13.1              E noi certo accoglieremo qualunque dei tre casi con un cordiale BENVENUTO!!